Capitolo 19 - Sotto un cielo di pensieri -

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16 settembre

Dopo un'ennesima intensa giornata,  trascorsa tra i corridoi del Parlamento, tentando inutilmente di discutere con i membri appartenenti, i quali, però, non ne volevano sapere di arretrare dalle loro posizioni, Napoleone prese la decisione di tornare in Francia prima del tempo, per risolvere la questione a modo suo.

Con le mani dietro la schiena, il passo svelto e concitato, aveva fatto un giro per la città, per vederla nuovamente e tuffarsi nei suoi ricordi, arrivò alla spiaggia, era il tramonto, si fermò ad osservare il paesaggio; sembrava essere mutato dal sole, lentamente scompariva sul mare rilasciando, con la sua potenza vitale, i suoi colori infuocati che tingevan l'acqua di sfumature tra il giallo e il rosso. Dei gabbiani all'orizzonte volavano in gruppo dopo una giornata passata a nutrirsi con dell'ottimo pesce.

Improvvisamente udì qualcuno che lo chiamava, non per nome, ma con il soprannome, riconobbe il timbro della voce si voltò trovandosi lo zio maestro che correva verso di lui. Era grondante di sudore ed affannato dalla lunga corsa; Napoleone attese in silenzio che si fosse ripreso per chiedergli il motivo di questa visita. Il maestro posò una mano sul petto, fece un profondo respiro puntando lo sguardo verso il ragazzo, i cui occhi grigi avevano catturato i colori del tramonto - Ho saputo che parti, probabilmente domani mattina non potrò salutarti, perciò prima che tu possa salpare voglio darti una splendida notizia

- Quale? - gli chiese senza lasciargli il tempo di formulare il resto della frase.

- Ho mandato alla diocesi un documento riguardante la questione della pépinière e hanno acconsentito la mia richiesta di mandare parte della mia quota a Letizia - gli rispose il maestro con gioia incolmabile. Da quando Napoleone aveva deciso di proseguire il progetto del padre non si era dato pace richiedendo ed insistendo, creando non pochi fastidi, di dare una mano a dei loro cari e devoti fedeli, anche se omise il fatto che il nipote non lo era più.

- Questa è un'ottima notizia, maestro! - esclamò entusiasta Napoleone. Anche se a lenti passi, il progetto di Carlo sarebbe fruttato, ora toccava a Napoleone fare la sua parte ed era certo di non fallire - Mi lasci una solida speranza, grazie di tutto - le luci sul volto del giovane corso creavano delle ombre particolari, soprattutto nelle cavità oculari, in cui gli occhi erano ben nascosti.

- Non devi ringraziare me, Nabulio - rispose umilmente lo zio - Mi auguro che il tuo viaggio di ritorno sia il più prossimo possibile

- E ciò che spero anch'io - disse poi aggiunse - Mi raccomando, veglia su mia madre e i miei fratellini, hanno bisogno ancora di voi

- Non devi minimamente dubitare di questo Nabulio - gli assicurò il maestro con convinzione nei suoi occhi. Si ripromise che avrebbe fatto qualunque cosa per il nipote - Ma parti da solo? - domandò poi.

- No - rispose il sottotenente senza voltarsi - Ho degli uomini che conoscono bene il mare, seppur ci sappia fare con le carte e con i numeri, in questo caso, però, conviene farsi aiutare da gente che lo conoscono meglio di me - ammise.

Lo zio maestro gli sorrise, conosceva il carattere di Napoleone: era una fonte di energia inarrestabile, sempre impegnato in qualcosa, come se non volesse mai sprecare un solo istante del suo tempo, tuttavia al maestro non era sfuggito il perché di questo suo comportamento, anche se aveva sempre finto di non mai farci caso; ciò che spaventava Napoleone, più della stupidità mista al fanatismo, era proprio l'inettitudine, che lo portava alla disperazione e alla follia più distruttiva. La sua forza risiedeva nell'impegno, la sua volontà nel lavoro. Inoltre era capace di cimentarsi in più fronti, districandosi con assoluta autonomia e senza mai confondersi mentre li svolgeva, a volte anche contemporaneamente.

Quando smise di pensare a tutto ciò, notò che Napoleone se ne era andato da un pezzo verso casa, probabilmente lo aveva salutato, ma immerso nel suo mondo non lo aveva notato. Così ritornò alla chiesa fiero in volto, nonostante ciò, pregava il Signore di proteggerlo durante il viaggio; anche il più esperto dei marinai poteva morire in mare.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora