13 settembre 1784
- State commettendo una follia cavaliere - gli urlò il rettore furibondo - Quel corso non è sufficientemente preparato per la scuola di Parigi, gli servirebbe come minimo un altro anno di studi
- Perché vi scaldate tanto per un ragazzo che ha dimostrato fin da subito delle notevoli capacità?! - chiese con calma il cavaliere osservandolo seduto, di fronte a lui.
- Notevoli? Ma se non conosce perfettamente il latino e ha uno spiccato e sgradevole accento dialettale - sbottò il rettore che stava perdendo la pazienza. Perché il cavaliere si stava interessando principalmente di un corso semisconosciuto, anziché prendere in considerazione il resto composto da ottimi allievi, di buona famiglia e del tutto rispettabili?
- Conosce in maniera sufficiente la storia e la geografia e sa applicare con maestria e velocità una materia complessa come la matematica, dote non certo comune, gli servirà molto di più del bon ton e del latino, quindi ha tutti i requisiti per poter frequentare la scuola di Parigi, dopo aver superato l'esame s'intende - constatò con un sorriso soddisfatto sul viso, aggiunse poi beffardo - Inoltre riguardo al suo accento, non mi farei problemi in quanto, oltre a farsi capire in modo abbastanza chiaro, ha un tono deciso e fermo, una condotta ligia e rispettosa delle norme militari, senza dimenticare la sua espressione seria e matura che lo rende molto più adulto di quanto sembri
Quel ragazzino lo aveva abbagliato fin dalla prima volta in cui lo aveva intravisto: era completamente diverso dagli altri, era convinto di ogni azione compiuta e di ogni parola pronunciata. Non lo aveva mai visto distrarsi dai divertimenti, dagli svaghi come facevano la maggior parte dei suoi compagni di scuola. Aveva notato, fra l'altro, durante le sue perlustrazioni notturne, che soffriva di un'insonnia precoce, placata con profonde letture, a lume di candela, occupando la biblioteca, di drammaturghi come Corneille, Racine e filosofi illuminati come Rousseau quasi idolatrato dal giovane per le idee di libertà e giustizia, che fecero grande presa sul suo spirito ribelle.
Oltre agli immancabili Cesare, Alessandro Magno, persino Carlo Magno, il più recente Federico di Prussia, senza dimenticare la versione Cesarottiana, e quella francese, dei Canti di Ossian di Macpherson dal quale non si sarebbe mai più separato: una raccolta di antiche cantiche gaeliche di un dardo di nome Ossian, in cui si esaltava la virtù guerriera e cavalleresca, le storie di amori appassionati ma infelici, le descrizioni di paesaggi cupi e desolati di una società primitiva, di una natura selvaggia e tempestosa, molto simili a quelli della sua adorata isola, spesso anche notturna e spettrale, che lo rincuoravano e distendevano il suo volto corrucciato, in piccoli e sinceri sorrisi.
Possedeva, in poche parole, una sensibilità e un'intelligenza superiore alla media e il cavaliere l'aveva percepita distintamente, ed era ciò a distinguerlo dai suoi coetanei - So quel che faccio - aggiunse poi - Ho scorto in lui la scintilla di una fiamma che non si coltiverà mai abbastanza... - lo propose per la scuola di Parigi, non tanto, o almeno non solo per i talenti scolastici, quanto per quella determinazione, quell'ambizione, quella volontà che risplendevano nei suoi grandi occhi grigi. "Se non verrà ostacolato nella sua affermazione, sono certo che un giorno sentirò ancora parlare di lui".
"Scuola di Brienne. Stato degli alunni del re, che sono nel caso, per l'età loro, di entrare al servizio, o di passare alla scuola di Parigi; cioè il sig. di Buonaparte (Napoleone) nato il 15 agosto 1769, statura di quattro piedi, dieci pollici, dieci linee: ha fatto la sua quarta classe. Di buona costituzione; salute eccellente; carattere docile; onesto e riconoscente; condotta regolarissima; si è sempre distinto per la sua applicazione alle matematiche; sa bastantemente la storia e la geografia; è assai debole negli esercizi di piacere, e nel latino, ove non ha fatto che la sua quarta classe: sarà un eccellente ufficiale di mare: merita di passare alla scuola di Parigi."
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Narrativa StoricaNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...