Il capitano Buonaparte, non appena ebbe finito di contemplare la bellezza di quel luogo e riflettuto su cosa fare, si mise all'opera per poter davvero riprendere Tolone. Giunse nuovamente al quartier generale e trovò Carteaux intento ad occupazioni che nulla centravano con il suo ruolo e grado.
Napoleone non perse la calma, anzi, quasi a voler sfidare la sua autorità, era comunque un suo superiore e avrebbe dovuto rispettarlo, rientrò nella tenda e avanzò verso di lui. Il generale pittore lo rivide piombare come un fulmine nella sua tenda, senza farsi ancora annunciare e ringhiò sottecchi, sbatté le mani sul tavolo, irruente - Che volete cittadino capitano? Non vi è bastata ciò che ho detto prima?
Il giovane corso lo squadrò rapidamente, trattenendo l'ira che ogni volta quel buono a nulla gli scatenava. Rimase pacato e gli rispose con fermezza - No, perché io non sono il tipo che si arrende alle avversità senza nemmeno aver provato il tutto per tutto - strinse i pugni, per darsi forza ed incoraggiarsi, in quel momento gli pareva di essere solo contro il mondo. Avrebbe dato la vita pur di adempiere al suo compito e non si sarebbe di certo arreso, per colpa di un incapace che non si rendeva nemmeno conto di ciò che stava dicendo.Carteaux fece una smorfia di disappunto, infastidito dalla presunzione di quel ragazzino irremovibile - La solita stoltezza dei giovani e soprattutto degli artiglieri - alluse il generale pittore incrociando il suo sguardo fiammante, era sicuro di spegnerlo - Credete di sapere tutto voi con i cannoni, pensate che quelle bocche di fuoco possano risolvere ogni problema? Siete davvero ridicoli - ridacchiò maligno sovrastandolo, sperava di insinuargli un piccolo dubbio - Anche Dommartin aveva la vostra stessa sicurezza e arroganza, si è visto come è andata a finire...
Quelle parole provocarono l'effetto opposto in Napoleone, anziché demoralizzarlo o intimidirlo, lo fecero solamente adirare enormemente. Ma si sforzò, con gran fatica, di non far trapelare il suo viscerale desiderio di togliergli qualsiasi incarico. Tuttavia non possedeva ancora abbastanza potere e notorietà per farlo, era fresco di nomina e non aveva un piano preciso in mente, se non qualche idea. Occorreva pazientare e lavorare sodo, solo così i commissari Saliceti e Robespierre minore lo avrebbero aiutato a sbarazzarsene.
Carteaux intavide la sua remissività e comprese che, forse, aveva ottenuto il suo scopo: fargli perdere totalmente la baldanza e lo spirito di iniziativa. Scorse solamente una leggera ombra coprirgli lo sguardo, fino ad allora limpido e ardente - Capitano Bonnapate o come diavolo vi chiamate - aggiunse con disprezzo, cercando di alimentare in lui la paura - Mettetevi bene in testa, che io sono il capo, qui! Per cui non vi conviene sfidarmi!
Napoleone era al corrente che in realtà dietro le cariche di ciascuno di loro, lui compreso, vi erano i due commissari, ciò che aveva detto era solamente dettato dall'evidente terrore di perdere il posto. L'unica, abissale, differenza che intercorreva Buonaparte e Carteaux era la preparazione, al corso sarebbe bastato semplicemente analizzare la situazione per trovare un strategia efficace. Il generale, al contrario, ignorante e per nulla avvezzo ad utilizzare la testa, prediligendo le armi e la forza bruta, era in una posizione sempre più precaria e Carteaux ne era consapevole.
Tentava di intimorirlo usando la voce grossa, dall'istante in cui aveva capito che quel piccolo capitano, dall'aria ostinata e decisa, non era affatto spaventato dalla sua imponente stazza - È una sfida alla vostra posizione chiedervi un cannocchiale e la cartina di Tolone? - domandò sarcastico Napoleone, rompendo quel silenzio che si era creato fra i due.
Il generale, irritato, gli indicò, sbuffando, il grosso baule alle sue spalle, Napoleone ringraziò per la cortesia, vi si avvicinò, si mise sulle ginocchia e lo aprì lentamente. Il cigolio penetrò fastidioso nelle orecchie sensibili del giovane, seppur non si fosse lamentato, constatò quanto fosse pesante e arrugginito. Carteaux lo aveva osservato per tutto il tempo e si stupì della sua forza muscolare, persino per lui era molto difficile aprire in un solo colpo quel maledetto baule.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...