Capitolo 150 - Terribile è l'ira e difficile a calmarsi -

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23 maggio

'Joséphine, dal 28 (17 maggio) nessuna lettera tua! Ricevo un corriere partito il 27 (16 maggio) da Parigi, e nessuna risposta, nessuna notizia della mia buona amica! M'ha forse dimenticato? O ignora che non esiste maggior tormento del non ricevere lettere dal proprio dolce amor?' Quel prolungato silenzio da parte della sua amata moglie era l'unica nota dolente di quelle giornate di trionfo che si era goduto a pieno, seppur a modo suo. 'Qui è stata data una festa in mio onore; cinque o seicento persone graziose ed eleganti cercavano di compiacermi, ma nessuna ti assomigliava; nessuna aveva quell'aspetto dolce e melodioso che si è così bene inciso nel mio cuore'.

Non era la prima volta che alcune dame facoltose e dell'alta società milanese, tra queste Visconti, Ruga e Lamberti, avevano ricoperto di lodi e complimenti Bonaparte: succedeva ogni qualvolta fosse stato organizzato un banchetto dedicato o durante qualsiasi altra manifestazione in cui Napoleone era presente. Parevano non poco insistenti, al generale non era sfuggito la rivalità che era sorta tra loro, le occhiate maligne che si scambiavano, perché soltanto una di loro voleva e doveva avere il privilegio di sedurlo e conquistarlo, per poi vantarsene con fierezza. Non vi era sincero amore, né autentico rispetto in quegli incontri.

'Vedevo soltanto solo te, pensavo soltanto a te, ciò mi rendeva ogni cosa insopportabile e, mezz'ora dopo aver fatto il mio ingresso, me ne sono andato tristemente a dormire, dicendo a me stesso: "Quell'angolo vuoto è il posto della mia adorabile mogliettina"'. Aveva sempre amato la solitudine, sin da bambino non l'aveva mai disdegnata come fedele compagna, la quale riempiva le sue intense giornate di studio e di maturazione, specialmente all'accademia. In quegli anni la sua vena solitaria si era acuita e si era convinto che la propria natura non sarebbe cambiata, nemmeno se si fosse innamorato, un giorno: quanto era lontano dalla verità!

Quella lontananza gli faceva riflettere su quanto potesse essere vana la gloria senza la propria donna, con la quale poterla condividere, quanto potesse essere freddo e duro un letto a due piazze occupato da una sola persona. La mente era rivolta alla guerra, il cuore, invece, lo era verso Josèphine e il bambino che stava aspettando, sangue del suo sangue 'Vieni? Come va la tua gravidanza? O mia bella amica, abbi molta cura di te; sii allegra, fa' spesso del moto, non accorarti per nulla; non inquietarti per il viaggio; procedi a brevissime tappe'.

Il corso era sempre stato impacciato e timido nel relazionarsi con il gentil sesso, pur essendone attratto, soltanto con Josèphine aveva cominciato ad aprirsi e sentirsi più sicuro nell'approccio. Eppure quando vedeva quelle dame avvicinarsi, l'antica introversione si faceva strada e lo bloccava, non sapeva ancora bene come comportarsi, di cosa parlare. I salotti restavano un incubo per Bonaparte quando non vi erano argomenti culturali, militari e politici di cui discutere.

Nonostante fosse più giovane della moglie di ben sei anni, era un uomo, spettava a lui il compito di proteggerla, di preoccuparsi della sua salute, così come di ogni aspetto della sua vita. Com'era già accaduto anni addietro con Desirée e con altre fidanzate che aveva avuto in passato, pur avendo ricevuto parecchie delusioni dalle donne, continuava a comportarsi in maniera amorevole e protettivo nei loro riguardi. 'Mi immagino continuamente di vederti con la tua panciotta: dev'essere affascinante. Ma quel dannato mal di stomaco, ce l'hai ancora?... Addio, mia bella amica, pensa qualche volta a colui che ti pensa senza tregua'.

Terminò con la consueta firma e la fece spedire, nel mentre si preparava per mettersi in viaggio e riprendere il proprio dovere; aveva aspettato anche troppo, il sole era sorto da un bel po' di tempo, come al suo solito aveva dormito poche ore, gli erano sufficienti per riacquistare completamente le energie. Non poteva più perdere tempo, aveva vissuto anche troppo la cosiddetta "vita mondana", secondo il suo parere e aveva, saggiamente, atteso che iniziasse il giorno per incamminarsi. Non aveva idea di cosa il destino avesse in serbo per lui e la sua armata...

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora