Capitolo 82 - Può la disciplina nella guerra più che il furore -

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Sulle colline vicino Tolone

Napoleone, per nulla scoraggiato dall'opposizione netta del generale Carteaux e dall'indifferenza dei suoi superiori, era intenzionato più che mai ad agire di testa propria. Non era la prima volta che lo faceva e non sarebbe stato di certo l'ultima, ricordava ancora ciò che aveva fatto in Sardegna, quando aveva voluto dare l'ultima possibilità a Paoli. Aveva spesso e volentieri ignorato la scala gerarchica dell'esercito, a quel punto, constatando l'incresciosa questione, lo fece più che volentieri.

Poteva comportarsi come credeva poiché era certo della riuscita del suo piano, era l'unico modo che conosceva per riprendere la città e cacciare a gambe levate quei maledetti inglesi "Quando la smetteranno di intromettersi nelle nostre faccende come se fossero i protettori della gustizia e dei popoli, questi bottegai?!" si diceva irritato. Era possibile che dovesse ritrovarseli davanti ovunque andasse?! Prima in Corsica, ora direttamente in Francia, erano insopportabili e odiosi, con quella loro aria di superiorità velatamente ipocrita.

Sapeva benissimo che gli inglesi erano mossi solamente dal proprio ed esclusivo interesse, perché ambivano al dominio del Continente, se non addirittura del mondo, illudendo i popoli con cui entravano in contatto di aiutarli e di stabilire dei rapporti commerciali, tutelando le loro tradizioni. "Quelli semmai erano i Romani". Tuttavia i britannici non potevano prevedere che c'era qualcuno che li avrebbe ostacolati con qualsiasi mezzo.

Per questo era deciso ad attaccare immediatamente; durante le piovose e interminabili giornate precedenti, aveva rivisto nuovamente le carte, rifatto per l'ennesima volta i calcoli da zero, per assicurarsi della loro precisione. Una volta controllato il tutto, si decise a raggiungere finalmente il suo reggimento d'artiglieria, così da poter testare le sue reali condizioni e mettersi all'opera per renderla una macchina da guerra micidiale, inarrestabile, come si era promesso.

Lasciò l'accampamento ubicato ad Ollioules e, al galoppo, raggiunse le piccole e malridotte tende che vi erano lungo le colline che proteggevano la città portuale. Le piogge degli ultimi giorni non avevano apportato alcun miglioramento alle condizioni in cui versavano gli uomini che doveva guidare. Il fango, non del tutto indurito, rendeva assai difficoltoso qualsiasi spostamento di materiale bellico e di animali. Scese da cavallo, leggermente agitato, era meglio proseguire a piedi, in quei casi, pensò.

Nonostante ciò non si tirò indietro, né si scoraggiò, perciò avanzò lentamente fino alla tenda più vicina, dentro la quale trovò degli uomini baffuti, dalle uniformi quasi del tutto intatte, probabilmente erano ufficiali, alcuni molto più grandi di lui. Quando lo scorsero a loro volta, per prima cosa notarono la sua giovanissima età e il suo aspetto trasandato, scambiandolo per un loro sottoposto giunto lì da poco tempo - Il nuovo comandante dell'artiglieria non è ancora arrivato, ragazzo, se state cercando lui - emise uno di quelli ciondolando sulla sedia, annoiato, sbadigliava - Sempre se arriverà, ne dubito, sicuramente ci hanno abbandonato tutti al nostro destino... - si sedette composto solamente per stiracchiarsi pigramente.

"Come mai nessuno li ha avvertiti del mio arrivo?" Sì domandò curioso e stupito, cercando di non far trapelare la sorpresa che quel discorso gli aveva provocato. Poi capì, era stato sicuramente Carteaux a non riferire nulla, perché non si fidava di lui e del suo piano. Il generale sperava, quindi, che qualcuno lo rimuovesse dall'incarico, nominando altri ufficiali d'artiglieria, secondo lui, più inclini ad eseguire gli ordini - In realtà sarei io, strano che non vi abbiano avvertiti, ma sono arrivato quasi cinque giorni fa, potevo capire il disguido se fossi giunto quest'oggi - emise Napoleone mostrando loro le mostrine che indicavano il suo ruolo.

Quelli si guardarono in viso, increduli, incerti, e un po' preoccupati per le loro sorti e della Francia, si grattarono la testa mal incipriata, sospirando. Se il governo aveva mandato un ragazzo malaticcio a guidare l'artiglieria di Tolone significava che era arrivata la fine, sarebbero diventati carne da macello o addirittura prigionieri dei controrivoluzionari o alleati come si facevano chiamare i loro nemici.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora