Bastia, 19 aprile
Tra le innumerevoli carte presenti sul tavolo del commissario Saliceti, vi era una in particolare, giunta da Parigi, con particolare urgenza. Il suo acuto sguardo cadde su di esso e, allungato velocemente il braccio, prese il foglio, lo spiegò e lo lesse attentamente. Era datata 7 aprile, mentre scorreva tra le righe, i suoi occhi si spalancarono increduli: Luciano Buonaparte aveva denunciato Paoli alla Convenzione, definendolo un traditore che meritava la ghigliottina, il 2 del mese, ed ora Parigi affidava ai commissari di Bastia l'ordine di arrestarlo e di processarlo, per i crimini commessi nei confronti della Repubblica Francese.
Una tale notizia turbò Saliceti, da un lato era a conoscenza delle azioni di Paoli, contrarie alla politica francese, la sola collaborazione con gli inglesi costituiva una prova schiacciante della sua ostilità nei confronti delle autorità corse e francesi. Non potevano essere ulteriormente tollerate. Dall'altra, però, non si aspettò una mossa così azzardata e imprudente da parte degli alleati Buonaparte, aveva intuito la loro strategia di destreggiamento tra i paolisti e i repubblicani e credette che avrebbero agito cautamente.
- Tuttavia non posso più aspettare, lasciar correre, anche se so che non sarà facile, ci sono troppi paolisti in Corsica e non avremo un attimo di pace - sospirò Saliceti, stroppicciando le palpebre con le dita, conscio di quello stava per fare: scatenare la guerra civile. Afferrò al volo il cappello piumato, si sistemò la spada e corse a chiamare i suoi colleghi per avviarsi a Corte ad arrestare il Patriota.
La notizia della condanna del Babbu a Patria, ovviamente, si diffuse in ogni angolo dell'isola, suscitando lo sdegno e la rabbia dei paolisti e, al contempo, l'ammirazione dei repubblicani. Finalmente poterono sperare di risolvere questa situazione di continuo pericolo, pur sapendo che avrebbero dovuto lottare contro dei corsi - I nemici della Rivoluzione devono essere annientati a qualsiasi costo, non importa chi, non importa come! - gridavano impavidi i sostenitori dell'arresto.
- Solo così potremmo portare a compimento la Rivoluzione e diffonderla in Europa, far capire agli altri Paesi che è l'unica soluzione per cambiare il mondo!
I paolisti, al contrario, insorsero veemente contro le effigi di Saliceti, bruciando tutto ciò che lo raffigurasse. Abbatterono perfino i vari alberi della libertà piantati dai rivoluzionari - A morte Saliceti! A morte i repubblicani! - La scintilla della guerra civile era appena esplosa.
Corte
Quando la notizia raggiunse le orecchie di Pasquale Paoli, questi si alterò - Quella serpe di Luciano! - sbraitò furibondo l'anziano corso, gesticolando animatamente - Ha osato sfidare me, Pasquale Paoli! L'unico uomo in grado di rendere la Corsica una nazione potente e indipendente, seppur con l'aiuto degli inglesi!
Clemente Paoli era adirato quanto lui, proprio non aveva previsto una simile mossa del ragazzo, era molto simile a Napoleone, ma si erano concentrati troppo sul fratello ufficiale, da aver sottovalutato il resto della famiglia - Chi poteva immaginarlo? - emise tristemente, accasciandosi adagiamente sulla poltrona, spostando qualche ciuffo di capelli incipriati.
Pasquale si morse le mani rabbioso - C'è lo zampino di quel demonio di Napoleone, ne sono sicuro, era questo il suo piano fin dal principio, distrarci per poter agire a suo piacimento, quella mente diabolica!
- Lo pensi davvero fratello? - domandò un po' titubante Clemente, alzandosi bruscamente dalla poltrona, si avvicinò al fratello. Non era molto convinto della sua affermazione: Napoleone aveva espresso più volte desiderio di vendetta, tuttavia anche Luciano si era fatto avanti nell'esprimere la sua perplessità nei loro riguardi, persino quando il fratello maggiore era un acceso paolista.
Aveva dimostrato di essere molto scaltro, abile con la parola, conosceva la retorica in maniera approfondita, molto più di Napoleone che, invece, per quanto fosse estremamente intelligente, sveglio e astuto, era più propenso ad usare le armi, ad essere più instintivo, brutale, specialmente con chi gli avesse rivolto un torto - Io invece penso proprio che sia stata un'iniziativa di Luciano - espresse alla fine Clemente, dopo un lungo silenzio.
STAI LEGGENDO
L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Fiction HistoriqueNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...