Capitolo 149 - Libertà, uguaglianza sono parole magiche -

56 6 58
                                    

21 maggio

- Finalmente sono arrivate - emise Napoleone alzandosi di scatto dalla sedia, aveva bisogno di muoversi, specialmente dopo un'altra giornata di lavoro intenso e fruttuoso. Sollevò lo sguardo e vide il suo fedele Muiron avanzare con due missive, provenivano da Parigi - Sono un po' lenti i direttori, non trovate Muiron? - poggiava la testa su una mano, tamburrellando con l'altra la piccolissima parte libera della scrivania, piena di scartoffie.

- Be' sì comandante... però alla fine hanno risposto - riferì il suo aiutante, accennò ad un sorriso complice, allungando le mani - Non potevano di certo ignorare quanto avete fatto...

- Quando si tratta delle opere d'arte e dei soldi, improvvisamente, diventano rapidi - disse sarcastico al sottoposto, prendendo quelle preziose missive. Si fermò a guardarle e un fiume di pensieri prese a scorrere in quella mente mai ferma. Seppur mostrasse tranquillità esteriormente, il suo animo era agitato, il cuore gli batteva forte, però stava imparando sempre più ad avere autocontrollo. Anche se per un uomo emotivo ed espressivo come lui non era affatto facile - Spero abbiano compreso la mia posizione e in particolare la loro

Muiron lo vedeva aprire la prima lettera quasi di getto, la sua naturale impazienza emergeva prepotente. Lo conosceva bene, erano passati anni dal primo incontro e il loro legame era sempre più forte e stabile. Per il ragazzo, Bonaparte non era solo il comandante e il generale, ma era prima di tutto il suo amico più caro, e pur spaventato ancora da quel sogno, sapeva che non si sarebbe mai tirato indietro e lo avrebbe aiutato sempre: "Darei la vita per lui, se fosse necessario".

Si sedette su uno sgabellino, osservando ancora il piccolo caporale, non riusciva a star dietro a quegli occhi rapidi; era già alla seconda missiva. Riuscì a scorgere il repentino cambio di espressione: pareva quasi illuminarsi, man mano che proseguiva nella lettura. Erano sicuramente risposte positive! - Buone notizie, comandante? - domandò per conferma.

- Più che buone, direi ottime, Muiron - gli occhi grigi brillavano intensamente, rispecchiavano il suo umore, era senza dubbio migliorato con quelle notizie - Mentre noi entravamo qui, il 26 floreale - ossia il 15 maggio - a Parigi firmavano la pace con il Piemonte, accettando tutte le clausole stabilite a Cherasco, l'armistizio può quindi essere considerato definitivo, per cui ora abbiamo soltanto un nemico da affrontare

- Ma è meraviglioso! - Muiron era davvero contento, tutti i loro sforzi per ottenere quelle vittorie erano state ricompensate, tutti quegli uomini valorosi, sacrificati in nome della gloria e della Rivoluzione, potevano davvero riposare in pace. Quasi si commosse - E nella seconda? Scusate se mi intrometto...

- Non c'è alcun problema Muiron - rispose il corso tranquilizzandolo - La curiosità fa parte della natura umana e poi voi mi siete molto vicino, sapete molte cose private, per cui non vedo perché tenervi all'oscuro del contenuto della seconda lettera - gli sorrise. Muiron ricambiò. Napoleone si fidava di lui come di pochi altri al mondo, anche se non credeva nel concetto di amicizia, non poteva negare di essergli davvero affezionato e poiché usare il termine amico gli risultava fastidioso, preferiva considerarlo quasi un fratello minore. Aveva più o meno la stessa età di Luciano.

La seconda lettera era stata scritta dal ministro della Guerra, Carnot, il quale ricopriva di gloria il 'conquistatore di Lodi', avendo saputo dell'esito della battaglia e dei risultati che stava portando non soltanto alla Francia. Per questo gli aveva completamente lasciato carta bianca 'il vostro piano è l'unico da mettere in atto': per Bonaparte era una vittoria totale, schiacciante. Il ministro non aveva nemmeno accennato, questa volta, alla proposta di dover dividere l'esercito con Kellermann - Tuttavia l'unico punto su cui il ministro insiste riguarda lo Stato Pontificio - un'ombra scese sui suoi occhi - Secondo lui è utile occupare certi territori che sono sotto il potere del Santo Padre, soprattutto per l'economia - riferì per poi riflettere "E soprattutto per certe ricchezze inestimabili, che vorranno usare ancora per le casse dello Stato completamente prosciugate dalla politica, tutt'altro che economica e parsimoniosa del Direttorio".

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora