- Domani andiamo a caccia, Nabulio, vuoi venire con noi? - chiese Luciano entusiasta di conoscere a fondo le doti del fratello ufficiale di cui aveva letto le corrispondenze che mandava a Giuseppe, di nascosto.
- Certamente - rispose il secondogenito.
- Perfetto! - esclamò Giuseppe - Ci servirà davvero il tuo supporto!
Napoleone dedusse dal tono che più di un invito quella esclamazione fosse una supplica, una richiesta d’aiuto - Viene qualcun altro insieme a noi? - chiese poco dopo.
- Sì, Carlo Andrea Pozzo di Borgo - rispose Luciano con ovvietà - È lui che porta i cani!
I Pozzo di Borgo e i Buonaparte erano amici e legati al patriota Paoli che combatterono al loro fianco nella disastrosa Battaglia del Pontenuovo, oltre ad essere parenti alla lontana: cugini di 5° grado. In particolare il conte Carlo Andrea era stato compagno di studi di Giuseppe a Pisa, e come lui si era laureato in diritto nel 1787.
- Ah - emise Napoleone - Si trova ad Ajaccio? E da quando?
- Dagli inizi di agosto - iniziò Giuseppe fissandolo intensamente - Mi ha riferito che il suo viaggio è stato molto movimento, dovuto a dei disordini interni ad Alata e nei paesi vicini, seppur non mi abbia spiegato nei dettagli di cosa di che entità fossero - Alata era una cittadina situata su di una collinetta, distante poche miglia da Ajaccio.
- Rivolte contadine - intervenne Napoleone prontamente - Probabilmente ci sono state rivolte riguardanti l’aumento dei prezzi di beni di prima necessità, non è una causa da sottovalutare!
Giuseppe si ricordò di quanto Napoleone gli aveva riferito nelle sue ultime lettere: i pericolosi moti popolari che si scatenavano in misura sempre più preoccupante dal 5 maggio di quell’anno. Suo fratello aveva toccato, più di una volta, con mano quelle problematiche ribellioni che dovette reprimere con la forza, seppur molto spesso controvoglia. - Mi sembra la spiegazione più plausibile, Nabulio, tu conosci la situazione meglio di chiunque altro qui! - confermò Giuseppe abbozzando un timido sorriso.
Quel clima gioioso e leggero era mutato improvvisamente diventando pesante e cupo, per quanto tentassero di nasconderlo non era possibile eliminare quell’aria di insicurezza, di rivolte e di voglia di cambiamento e riscatto.
Anche se in Corsica la faccenda era assai più complicata che in Francia, il popolo corso ambiva a qualcosa di più elevato di un semplice miglioramento delle condizioni economiche.
- Voglio unirmi anch'io alla caccia! - sbraitò Carolina con prontezza. Quell’intervento inaspettato eliminò l’imbarazzo che si era creato.
- Carolina, non insistere, per favore! - le urlò dietro Luciano - Non sei adatta, sei una femmina!
- E allora? Credi davvero che una donna non sia in grado di stare al tuo livello? Oppure hai solo paura? - lo punzecchiò sarcasticamente la sorella.
- Sai benissimo che non è così - le ricordò il fratello - L’ultima volta che ti abbiamo portato con noi hai fatto fuggire tutte le prede che stavamo per catturare dopo ore di ricerche!
- Quante volte te lo devo dire che mi dispiace e che non l’ho fatto di proposito…
- Carolina, forse è meglio se domani resti a casa - consigliò Napoleone sfoggiando un sorriso pacato - Sei troppo agitata e irrequieta e quando si caccia bisogna essere sempre concentrati e rilassati, inoltre penso che abbia altre cose da fare, magari più adatte a te, e soprattutto più sicuri!
- Ma non è giusto! - sospirò delusa la bambina che incrociò le braccia al petto.
- In un momento più tranquillo mi mostrerai le doti che i tuoi fratelli temono tanto - la rassicurò ammiccando.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...