Louis Charles venne portato, dopo essere svenuto a causa dell'enorme sforzo nel cercare di liberarsi dalle grinfie dei suoi 'rapitori', in un'altra delle stanze che costituivano la Prigione del Tempio. Apparivano identiche, non molto grandi e del tutto prive di ogni comodità, erano diversi agli ambienti a cui il piccolo erede al trono era abituato fin dalla nascita.
Uno dei due municipali bussò con la sua grossa mano ripetutamente, nonostante avesse le chiavi per entrare. Dall'interno si udiva una vocetta stridula gridare - Arrivo... arrivo... - mentre si trascinava sulle gambe quasi rachitiche. Aprì e i due uomini si trovarono l'uomo che cercavano: un piccolo, magro, ciabattino, dal volto scavato, scuro e rugoso, vestito di stracci. - L'avete portato finalmente... - borbottò nel vedere il bambino afferrato per la maglia al pari di un fagotto.
- Come pattuito, Antoine Simon - fece uno di quelli, imponente, osservando dalla testa ai piedi quel piccoletto. Non poteva esserci uomo migliore a cui affidare il compito di attuare la loro vendetta ai danni della regina austriaca - Ora spetta a te educarlo come un repubblicano rivoluzionario giacobino, così potrà testimoniare contro la madre e potremmo ucciderla...
L'altro gli consegnò veloce Louis Charles che dormiva profondamente, era davvero stanco. Per questo Antoine lo prese con estrema cura, era leggerissimo, si era aspettato un ragazzotto pasciuto, rotondo e pesante, ma a quanto pareva, il periodo di prigionia lo aveva incredibilmente spossato - Non preoccupatevi, è ancora piccolo, non ci vorrà molto nel trasformarlo - fu la rapida risposta del ciabattino. Dopodiché li salutò intonando una canzone giacobina e rientrò.
La moglie raggomitolata per scaldarsi, faceva parecchio freddo, mosse la testa non appena lo udì rientrare e si voltò verso lui e il piccolo - E sarebbe questo ramo secco il principe? A quanto pare non è un maiale come lo era suo padre...
L'uomo la zittì sollevando il palmo - Non vedi che sta dormendo? Vuoi farlo spaventare per caso? - la invitò a far silenzio.
- Non dirmi che ti stai già affezionando a quel coso? - ridacchiò la donna nel vederlo così premuroso nei suoi confronti - E poi si spaventerà nel vedere la tua di faccia - burlò lei. Il marito non le diede retta, lo posò dolcemente sul letto di paglia che aveva fatto costruire appositamente. Nonostante il repentino calo di peso, che lo aveva smagrito, Louis Charles restava un bambino dalla bellezza sfolgorante, l'uomo era rimasto colpito dalla regalità dei suoi lineamenti. Era ancora più bello di come veniva spesso raffigurato nelle stampe e nei quadri. Chiamò e lei eseguì, anch'essa fu folgorata dalla sua grazia innata.
Antoine la fissò e prese la parola - Dobbiamo trattarlo come se fosse nostro figlio, deve dimenticare il suo passato, con la violenza non risolviamo nulla, dobbiamo essere convincenti, capito! - ribadì ancora, ingoiò la saliva. Era un compito difficile e impegnativo, tuttavia per la sua fede giacobina e rivoluzionaria avrebbe fatto qualsiasi cosa, persino il lavaggio del cervello al delfino di Francia. La moglie annuì e si rimise ai fornelli, preparando da mangiare anche per il bambino.
Nizza, 8 luglio
Il viaggio del capitano Buonaparte era stato abbastanza difficoltoso, a causa del pessimo stato delle strade che, in teoria, avrebbero dovuto collegare perfettamente le varie città del mezzogiorno francese e quello del regno piemontese di Sardegna. Nella pratica quelle vie erano un inferno, pietrose, sconnesse, più volte aveva dovuto fermarsi dai fabbri delle cittadine e far ferrare gli zoccoli del cavallo, a sue spese.
Insomma, la sua nuova vita in Francia non era cominciata nel migliore dei modi. Aveva messo da parte viveri per pochissimi giorni, in quanto convinto che sarebbe giunto a Nizza in breve tempo, invece, aveva speso gli ultimi soldi per placare lo stomaco, inoltre i prezzi non aiutavano nella quantità, per cui doveva accontentarsi del minimo.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...
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