Capitolo 74 - Dove non si guadagna, si perde di sicuro -

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Avignone, 30 luglio

Erano passati parecchi giorni da quella cena a Beaucaire, in cui Napoleone aveva potuto dimostrare le sue abilità comunicative e, soprattutto, le sue idee in merito al ruolo della Montagna durante la Rivoluzione Francese. Sapendo che la situazione ad Avignone era relativamente tranquilla, decise di ritornarvi, soprattutto per poter osservare i segni dell'assalto, così disse al suo compagno cocchiere, che pazientemente, decise di assecondarlo.

In realtà Napoleone scelse di tornarci, proprio quando Carteaux se n'era andato per raggiungere Marsiglia, l'altra città in cui vi erano delle rivolte da sedare. Non aveva alcuna intenzione di rivedere di nuovo quel suo superiore che mal sopportava. Inoltre aveva saputo che il generale aveva messo alla testa delle sue batterie il tenente colonnello Elzéar Auguste Cousin de Dommartin, per cui si sentì quasi in diritto di non ritornare da egli.

Mentre tornava in città, il capitano aveva riflettuto non poco sull'incontro che aveva fatto in quella piccola osteria e pensò che forse sarebbe stato davvero utile metterlo per iscritto "Potrei guardagnarci" pensò profondamente, una ombra scese sui suoi occhi scavati "Sì, potrei aumentare di più il prestigio del mio nome, oltre ad avere un bel gruzzoletto da spedire a mia madre, se lo scrivo e lo pubblico, a mo' di pamphlet, opuscolo politico" continuava.

Il cocchiere, al suo fianco, lo guardava senza dire nulla, tuttavia aveva notato nel ragazzo un leggero rossore sulle guance scavate, quasi come se fosse davvero malato e non semplice impressione dovuta al suo fisico. Sapeva che le paludi attorno Beaucaire erano pericolose, poiché causavano la malaria, ma ricordava di non essere passato lungo quelle zone.

- Sentite, secondo voi se scrivessi un piccolo opuscolo riguardo la conversazione avuta quella sera con quei mercanti della taverna di cui ti ho parlato, ci guadagnerei qualcosa? - chiese il ragazzo, lo fissò intensamente, volendo avere anche un'opinione diversa, pur avendo preso la sua decisione.

- Può essere un'ottima occasione per mettervi in luce, capitano - emise l'uomo con molta convinzione.

Napoleone sorrise e ridacchiò - Incredibile, la pensate esattamente come me - esclamò.

- Oramai vi conosco bene, capitano - rise a sua volta l'uomo. Si voltò e vide nuovamente il profilo di Avignone, in quei giorni una cittadina calma e silenziosa.

Napoleone intanto aveva preso un biglietto dalla tasca e lo stava leggendo, vi era indicata la via di una piccola casa, chiamata Maison Bouchet dal nome del proprietario, Pierre Simon Bouchet. Glielo aveva dato Du Teil poco prima di partire e gli aveva raccomandato di alloggiare lì, una volta giunto in città. Invece aveva sempre declinato l'idea, era certo che ad Avignone sarebbe rimasto poco tempo, e di conseguenza, non ci diede molto peso. Infatti, inizialmente, era intenzionato ad andare a Marsiglia, presso la sua famiglia e Saliceti.

Adesso, però, che non sapeva davvero cosa fare, a parte recuperare altre munizioni e scrivere quell'opuscolo, con cui sperava di raggiungere un minimo di fama tra i vari club giacobini francesi, decise di chiedere ospitalità a quel mercante-politico, sperando di essere bene accolto. Inoltre si sentiva particolarmente stanco, assai insolito, e aveva freddo, pur essendo piena estate e il caldo soffocasse l'aria.

- Ci dirigiamo a quell'indirizzo? - domandò il cocchiere dopo aver sbirciato leggermente sul biglietto che aveva tra le mani e che aveva quasi rovinato a causa del suo continuo giocherellare.

- Ehm... sì... sì - annuì il giovane capitano - Voi dove andrete? Magari, se volete, potreste venire con me... - propose immediatamente.

- Io sono solo un cocchiere... - disse l'uomo con umiltà, apprezzò tanto la generosità del compagno. Aveva compreso che, in fondo, non era poi così intrattabile, bastava semplicemente essere rispettosi e affidabili con lui, ed era capace di aprirsi, di rivelarsi come poche persone al mondo. Non si aspettava di poter trovare in una simile personalità, cresciuta in un ambiente duro, severo come quello militare, dell'ingenuità.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora