Capitolo 120 - La plebaglia deve essere mossa dal terrore -

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5 ottobre (13 Vendemmiaio) 

La mezzanotte era scoccata e nel frattempo, Napoleone, che aspettava il ritorno di Murat per poter finalmente mettere all'opera il suo piano, decise di passare in rassegna le truppe che Barras gli aveva, generosamente, affidato; sia per rendersi conto delle condizioni in cui versavano e di come sarebbero state disposte, sia perché non era proprio il tipo di persona che riusciva a stare con le mani in mano, perdendo quel tempo che per lui era più prezioso dell'oro.

"Spero che quel Murat arrivi in tempo" si diceva mentre controllava di tanto in tanto l'orologio tascabile. Intanto la pioggia sembrava diminuire, come se non volesse ostacolarlo nel cannoneggiare la città. "Perché solo così posso impedire che qualcun altro di quei folli pensi nuovamente a ribellarsi al Governo, per quanto corrotto e deprecabile possa essere". Si accorse che Paul Barras era sparito dalla circolazione, ridacchiò divertito e disgustato al tempo stesso "Mica potevo aspettarmi un atto di coraggio da parte sua, patetico, come tutti i suoi colleghi politicanti".

Nonostante non provasse nessuna stima o fiducia nei confronti di Barras, sapeva che quell'uomo stava acquisendo grande potere, oltre che enorme influenza. Aveva l'incredibile capacità di riuscire a rimanere sempre a galla nella politica francese, senza subire alcun danno. Un uomo che poteva essergli più che utile per realizzare i propri scopi e giungere all'obiettivo che si era prefissato da anni: l'Italia! Per questo aveva accettato senza esitazioni di sedare la rivolta; anche perché non ne poteva lui stesso di quel clima di perenne tensione e di quella plebaglia che era capace soltanto di creare confusione e disordine.

- Chi diavolo sarebbe questo comandante che ci hanno mandato? - chiese uno dei soldati che era lì per abbattere la rivolta. Quella voce ridestò Napoleone, il quale rivolse l'attenzione verso di lui, senza però, avvicinarsi o dire una parola, voleva sapere la loro opinione.

- Qualcuno che il rispettabile cittadino Barras ha mandato per salvarsi la pelle come al suo solito - rispose sarcastico un ufficiale al suo fianco, di nome Thiébault, molto giovane, per nulla entusiasta della situazione drammatica in cui si trovava. Il comandante dell'Armata dell'Interno Barras li aveva lasciati in balia di loro stessi, dopo l'arresto di Menou. Erano pochi uomini con pochissime armi, se solo avessero avuto i cannoni...

D'un tratto scorse, avvolto nell'oscurità di quella notte piovosa e tetra, una figura estremamente smilza che stava passando in rassegna, a piedi, i soldati - L'attesa è finita, da questo momento sarò io ad assumere il comando dell'esercito Repubblicano, il cittadino Barras mi ha delegato e concesso assoluta libertà - sentì dire dall'uomo. Non c'era esitazione o paura nel suo tono di voce. Eppure bastò quella semplice frase per farli mettere in riga.

- Ah sarebbe quellò lì il nostro comandante? - si lamentò il collega vicino, notando il suo aspetto tutt'altro che marziale - Possiamo dirci sconfitti allora...

"Ma quello è!" Pensò l'ufficiale quando distinse il volto del loro comandante. Riconobbe immediatamente la sua uniforme logora ed in disordine, i capelli lunghi fino alle spalle e, soprattutto, quel viso statuario che lo aveva colpito fin dalla prima volta in cui l'aveva intravisto nel viale dei Feuillant. Gli era apparso come una vittima quel giorno; non immaginava che Barras avesse scelto proprio lui per questo incarico tanto importante, se gli aveva affidato il comando significava che l'aspetto trasandato celava la sua vera natura.

- Soldati! - gridò il giovane generale, che stava ritto davanti a loro - Dai vostri sussurri e bisbigli posso intuire le vostre perplessità e comprendere le vostre paure - prese a camminare in lungo, guardando fisso gli uomini che aveva davanti. Erano davvero pochissimi, poco più di 5000, ma sapeva come gli avrebbe sfruttarli al meglio. Gli aiutanti di campo e i generali sotto di lui, stavano alle sue spalle, ascoltando ciò che aveva intenzione di riferire a tutti quanti.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora