Capitolo 54 - Sfuggo ciò che m'insegue. Ciò che mi sfugge inseguo -

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Ajaccio, 5 ottobre

Napoleone ed Elisa, dopo quasi un mese di navigazione, finalmente raggiunsero le coste dell'amata Corsica, giungendo così ad Ajaccio. Per Elisa fu un ritorno nostalgico e commovente, era stata lontano dalla sua terra natia per tanti anni e le pareva un sogno rimettere piede su quella sabbia, rivedere il luccichio del mare e le sue onde.

- Non è un sogno, sorella - le disse Napoleone sollevandola dai fianchi, aiutandola a scendere dall'imbarcazione - Bentornata a casa! - aggiunse infine, dopo essersi riaggiustato la divisa.

- È come la ricordavo! - esclamò felice la ragazza, correndo gioiosa, ricordava ogni strada, ogni percorso, ogni abitazione. Il tempo sembrava essersi fermato, bloccato, tutto era immutato. 

- Anche a me fece quell'impressione - confermò il fratello maggiore, rimembrando la sua primissima volta, quando era poco più che adolescente e ancora sottotenente. Nonostante questo percepì nell'aria della tensione, si fece guardingo e accorto, la sensazione di pericolo che aveva provato in Francia fino a non poche settimane prima, riemerse. Leggeva negli sguardi della gente che incrociava lungo il cammino, un'ostilità non molto dissimile da quella che aveva conosciuto all'accademia "Allora ciò che mi ha riferito Giuseppe è vero" pensò celando la rabbia crescente "Paoli sta facendo di tutto per aumentare la sua influenza a scapito della nostra".

- Tutto bene? - chiese la sorellina accorgendosi del mutamento dell'espressione di Napoleone.

Il ragazzo annuì automatico, abituato a fingere che andasse bene, poi vedendola imboccare una strada non molto sicura, la invitò a svoltare - Andiamo di qui...è meglio -.

La sorellina non insistette e obbedì, probabilmente stava succedendo qualcosa di grave, ma non voleva generare altra preoccupazione. "Non abbiamo un attimo di pace" osservò lei rattristata "Ma resisterò, in nome della famiglia" si incoraggiò. Appena vide la casetta in lontananza, il cuore cominciò a batterle veloce, sentendo l'emozione riempirle gli occhi chiari, di lacrime.

Napoleone non vedeva l'ora di tornarci per sentirsi sicuro, oltre che per accertarsi della situazione, si era tenuto aggiornato tramite le lettere, i dettagli li avrebbe chiesti a Giuseppe e a Luciano, quest'ultimo in particolare si stava interessando di politica e della rivoluzione. Elisa prese la sua mano delicatamente, lui la guardò e sorridente la strinse, rassicurandola - Sei pronta? - domandò una volta giunti a pochi passi dalla porta d'ingresso. Tremava per l'emozione.

- Sì - mormorò la ragazzina fremendo - Aspettavo questo momento da anni...

Napoleone allora alzò il braccio e bussò energicamente. Subito udì il vociare dall'interno e dei passi concitati avvicinarsi, che si arrestarono bruscamente. Elisa ingoiò la saliva. Il giovane ufficiale aveva avvertito i suoi parenti che sarebbe tornato in giorni, non specificando una data precisa, in quanto non poteva prevedere eventuali rischi e imprevisti che durante un viaggio erano sempre dietro l'angolo. Quando la porta fu aperta si profilò ai loro occhi la matronica figura della madre - Siete arrivati finalmente - esordì commossa abbracciandoli amorevolmente, riempiendoli di baci.

Li fece entrare e furono accolti calorosamente dai fratelli, l'attenzione si focalizzò su Elisa, i più piccoli la ricordavano vagamente, si avvicinarono curiosi - Come sei cresciuta - disse il diciottenne Luciano, il più ribelle e spavaldo della famiglia - Sei diversissima da come ti ricordavo - aggiunse infine, sistemandosi la cravatta.

- Anche tu sei cambiato molto Luciano - notò a sua volta Elisa. Erano passati davvero tanti anni e se non si fossero ammassati attorno a lei, con ogni probabilità non li avrebbe riconosciuti.

- Adesso sono un uomo, un fiero rivoluzionario! - ammise orgoglioso, gonfiando il petto, esibendo la coccarda tricolore. Giuseppe sospirò, conosceva il carattere del terzogenito. Era più ingestibile di Napoleone, non avrebbe mai pensato di dire una cosa simile, soprattutto recentemente, con gli eventi accaduti in quei mesi in Francia, che si erano propagati in Corsica, come aveva spiegato al secondogenito in una lettera.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora