Ollioules, 16 settembre
Quando Napoleone si era messo rapidamente in cammino, a bordo del suo destriero, per raggiungere il quartier generale di Carteaux, il suo occhio era inavvertitamente caduto su alcuni piccoli accampamenti di varie migliaia di soldati, sparsi qua e là, lungo le colline che si estendevano tra Tolone e Ollioules.
Ciò che notò non fu affatto piacevole, in quanto non corrispondeva esattamente al tipo di esercito che si aspettava: privo di organizzazione, soldati e ufficiali sonnecchiavano, bevendo in gran quantità, come se volessero dimenticare di essere lì. Le latrine a cielo aperto non aiutavano a rendere migliore l'umore del giovane capitano.
Buonaparte era certo dell'incapacità del generale pittore, persino i due commissari glielo avevano fatto intendere attraverso gli sguardi allarmati e timorosi che si erano scambiati. C'era in gioco la salvezza della Nazione e della Rivoluzione. Tuttavia non immaginava che la situazione fosse tanto disastrosa. Come potevano anche solo sperare di indebolire gli inglesi e i suoi alleati in quelle condizioni?
Inoltre aveva avvistato pochissime batterie di cannoni, gli animali da trasporto, cavalli, asini e muli, quasi inesistenti, oltre ai convogli che mancavano del tutto. Non aveva osato inoltrarsi tra le fila per evitare qualsiasi tipo di contatto, prima di presentarsi al cospetto del suo superiore, che sopportava sempre meno. Lo aveva fatto perché difficilmente sarebbe riuscito a controllarsi. L'ordine, la disciplina, il duro lavoro erano i suoi pilastri di vita e assistere a quel desolante spettacolo, lo aveva reso più teso di quanto non fosse già. "Qui ci vuole un miracolo, altro che organizzazione" aveva pensato tra un sospiro e l'altro, stringendo nervosamente le redini.
Senza accorgersene sopraggiunse al bivacco e riconobbe, poco più lontano, la tenda del generale dall'ampiezza e soprattutto dal suo spiccato cattivo gusto - Chi siete? - domandò una delle guardie a difesa dell'accampamento. Napoleone gli porse il documento redatto da Saliceti, questa eccessiva precisione, secondo il suo parere, era sprecata - Ah - emise la guardia mentre occhieggiava quell'ufficiale magrolino, che gli sembrava troppo giovane e poco resistente per possedere le qualità necessarie a sostenere efficacemente quel logorante assedio - Così siete il nuovo comandante dell'artiglieria, vi farò annunciare...
Al corso non sfuggì quello sguardo beffardo, lo frenò imperioso e scese abilmente dal cavallo - Non c'è bisogno, posso farlo da me - gli riferì non appena gli passò accanto - Anche se voi credete che non ne sia in grado, a causa del mio aspetto - precisò freddamente, lasciando nella guardia un sentore di paura, che nemmeno lui sapeva spiegarsi. Dopodiché il capitano compì alcuni passi, avanzò, scostò la tenda ed entrò fulmineo.
Carteaux, trovando improvvisamente un intruso nella sua tenda, proprio nel momento in cui stava vincendo a carte appassionatamente, con altri suoi ufficiali, strillò alle guardie - Razza di stupidi, non sapete neanche annunciare un ospite, che spreco di soldi!
- Non prendetevela con quelli - fece Napoleone con tono conciliante, dando, apparentemente, l'impressione di scusarsi - Sono stato io ad insistere nel voler fare tutto da solo, hanno molto di cui occuparsi - gli dedicò un breve inchino, poi lo scrutò più attentamente e sorrise sornione - Se ho interrotto la vostra partita, posso anche tornare più tardi e farmi annunciare affinché possiate essere pronto
Nel tono di quello sconosciuto c'era una nota sarcastica, pungente, che infastidì visibilmente Carteaux. Stava forse insinuando che non fosse sufficientemente adeguato e preparato? In parte era vero, ma non era colpa sua se non disponeva di mezzi e uomini per riconquistare Tolone. Al contrario, era sempre più convinto che l'unico modo per non far cadere la città fosse di raderla al suolo. Nonostante ciò riuscì a calmarsi, si alzò bruscamente e a grandi passi raggiunse quel piccolo uomo dalla lingua biforcuta, che la penombra celava, gli si fermò davanti, stagliandosi in tutta la sua imponenza.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...