26 ottobre
"E così oggi il Direttorio verrà finalmente istituito" si disse Napoleone, nel mentre faceva spostare le valigie e la biblioteca portartile verso la nuova abitazione, a rue des Capucines che Barras gli aveva 'gentilmente' regalato, come premio per la sua impresa. "Questo ed altro per il salvatore della Rivoluzione!" gli aveva detto poi con aria sollevata e decisamente tranquilla, quando gli aveva chiesto il perché di un simile gesto. Sorrise divertito, Barras era seriamente convinto di non avere più nemici attorno a sé e che il suo potere fosse più che stabile. Anche se avrebbe dovuto condividere quello esecutivo con altri quattro direttori: i primi sarebbero stati Larevellière-Lépaux, Rewbell, Letourneur e Carnot. E le due assemblee, Consiglio degli Anziani e del Cinquecento che avrebbero avuto quello legislativo.
- Non dovremo più dormire in uno squallido albergo, d'ora in poi - esclamò Junot allegro come una Pasqua, accanto a lui, nella sua stanza di lavoro, che stava facendo sistemare a modo suo - E avere i giusti riconoscimenti, sicuramente Barras vi darà una promozione, comandante, altrimenti non vi avrebbe fatto traslocare allo stato maggiore del comando dell'armata dell'Interno
- In realtà l'ho già avuta, Junot, il giorno dopo aver sedato la rivolta - gli ricordò Napoleone guardandolo dritto negli occhi - Ma dev'essere formalizzata e sapete benissimo quanto sia lenta la burocrazia - le labbra si incurvarono, cariche di sarcasmo - Specialmente quando non riguardano gli interessi personali, i direttori devono pensare prima a loro stessi, no?
- Non posso darvi torto su questo - ammise l'aiutante che colse immediatamente il sentimento di biasimo che il comandante nutriva nei confronti di quei politicanti. Eppure non capiva il perché li stesse servendo, con ostentata fedeltà, pur non sopportandoli - Mi auguro solo che non si dimentichi ancora una volta di voi...
Napoleone fu quasi ridestato da quelle parole, come se si fosse sentito inaspettatamente scoperto da Junot. In effetti era sempre una paura che lo assillava, quella di essere messo da parte da chi aveva servito con diligenza e competenza. Probabilmente era la ferita infertagli dall'uomo che aveva creduto di amare e che aveva reso eroe ai propri occhi, ma che, infine, si era dimostrato un ingrato. Ed era successo anche dopo l'arresto di Robespierre, in quell'occasione era stato abbandonato da chi credeva suo alleato più fedele.
Quel moto di paura, tuttavia, durò un istante, troppo poco perché, uno come Junot, potesse coglierlo e riferì freddo - Non accadrà, vedrete, il Direttorio ha bisogno dell'esercito e di uomini a lui fedeli e ai suoi occhi, io lo sono, perciò non dobbiamo più temere di restare per strada a fare la fame - non riuscì a trattenere quell'enfasi che si stava impossessando del suo corpo - Nessuna delle persone a me care dovrà più vivere nella miseria - strinse i pugni. Non aveva dimenticato la sua famiglia, al contrario, era già pronto ad agevolare tutti i suoi componenti 'La famiglia non avrà più bisogno di niente' aveva scritto in quei giorni a Giuseppe, lo aveva promesso e l'avrebbe mantenuta, a qualsiasi costo.
I due fratelli maggiori si tenevano costantemente in aggiornamento, entrambi preoccupati per la sorte dell'altro. Non appena la calma era tornata su Parigi, la notte tra il 13 e il 14 vendemmiaio, Napoleone si era prodigato nel rassicurare Giuseppe e di conseguenza la madre, 'Finalmente tutto è passato, il mio primo desiderio è di darti notizie…' aveva vergato rapidamente, con la sua calligrafia particolare 'Abbiamo disposto le nostre truppe, il nemico ci ha assaliti alle Tuileries… noi abbiamo abbattuto file intere' poi gonfiò le cifre delle vittime, come aveva cominciato a fare da qualche tempo 'Ci è costato la perdita di trenta morti e sessanta feriti. Abbiamo disarmato le centurie, tutto è tranquillo. Come sempre io sono illeso. Il generale di brigata Buonaparte' aggiunse infine 'PS La fortuna è con me, i miei omaggi a Désirée e a Julie'.
Infine aveva apposto la sua firma simile ad uno scarabocchio e l'aveva fatta spedire immediatamente. Ricordava che in quella notte tetra e fredda aveva ripreso a piovere e l'acqua aveva lavato il sangue lungo le strade, anche se era rimasto un po' sulle scale della Chiesa di Saint-Roche. Forse non si sarebbe tolto mai più.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...