Capitolo 85 - L'autrichienne -

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Parigi, 14 ottobre

Maria Antonietta stava seduta su una rozza sedia, lontana dallo specchio che si era fatta portare nella cella della Conciergerie. Da quando aveva visto i suoi bellissimi e curatissimi capelli biondi divenire bianchi, a causa dello stato di spavento e allerta, non riusciva più a guardarsi su una superficie lucida, che potesse riflettere la sua immagine, e quindi, nemmeno era più in grado di prendersi cura del proprio corpo, come aveva sempre fatto.

Sul viso traspariva un'angoscia profonda, non tanto per la sua sorte, sapeva che avrebbe raggiunto suo marito, era questione di settimane, se non di giorni. La sua paura era rivolta ai suoi figli e al loro futuro, in particolare a Louis Charles, dal momento in cui le fu tolto, non faceva che pensare a lui, e a chiedere disperatamente alle guardie le sue condizioni - Pensate alla vostra pelle austriaca! Perché tra non molto non l'avrete più! - le rinfacciò beffardamente una guardia, rabbioso, colma di odio inesorabile.

"A ciò porta la miseria e la fame?" Si chiese l'ex regina, una volta allontanatosi da lui, sempre più turbata e smagrita. Nell'aspetto rassomigliava a loro, forse era questo che volevano farle provare sulla sua pelle, prima dell'esecuzione capitale, sentire i morsi della fame e non poterli saziare adeguatamente, se non con del pane e dell'acqua. "Che colpa ho io Maria Antonietta d'Asburgo Lorena, se sono nata in una delle famiglie più aristocratiche e potenti d'Europa? Non sono io ad aver scelto questo, è Dio a decidere, secondo un disegno a noi sconosciuto" strinse le mani a pugno sulle ginocchia, mordendosi il labbro inferiore. Soffocò a fatica le lacrime, che le creò un nodo alla gola.

La serva che era con lei e l'unica figlia, Maria Teresa, si preoccuparono nel vederla scossa. La bambina, orgogliosa e decisa a resistere ai rivoluzionari, non aveva ereditato solamente il nome dalla nonna materna, l'imperatrice Austriaca più nota, ammirata e odiata, ma anche il suo carattere fiero, non sopportava osservare impotente la madre che si struggeva e si disperava. La raggiunse a passi lenti, eppure fermi, controllando le azioni della madre ogni volta che le si avvicinava. La donna era talmente immersa nei suoi pensieri da non accorgersi della tredicenne. A quel punto la ragazzina le accarezzò delicatamente un braccio e le disse - Madre, non dovete fare così, quegli uomini si comportano in tale maniera solo per provocarvi e farvi cadere in errore!

Maria Antonietta scosse leggermente la testa, ridestata, alzò il viso e la contemplò, in quegli occhi vi era il medesimo odio ravvisato prima nella guardia. A questi si aggiungeva un rancore inestinguibile, che le fece paura, Maria Teresa così giovane, diventata da pochissimo ragazzina, eppure già matura. Quando lei giunse in Francia per sposare il defunto delfino Luigi XVI era sua coetanea e non possedeva minimamente quella consapevolezza. Aveva solo tanta tristezza e solitudine nel suo cuore libero e ingenuo, una volta trasferitasi a Versailles. "Già...la mia prigione dorata..." Sospirò, ripensò a quei giorni e la nostalgia la pervase, si coprì il volto invecchiato precocemente. 

Maria Teresa, impetosita, seppur volesse rimproverarle di non lasciarsi travolgere dalle emozioni in quel momento difficile, istintivamente la strinse, volendo confortarla - Madre dobbiamo essere forti contro i nostri nemici, altrimenti ci annienteranno nell'anima - sussurrò a fior di labbra, sperando di smuoverla un poco. Combattere la furia incontrollabile dei rivoluzionari era troppo grande persino per una ragazzina caparbia e risoluta come lei.

L'Asburgo si sentì rincuorata dalla sua forza d'animo, al pari di lei, anni addietro, era stata testarda. Scostò le mani dal viso smunto, nonostante fosse in lacrime, quasi del tutto abbattuta, un leggero sorrise curvò le labbra secche, annuendo - Hai ragione figlia mia, non ci si può arrendere proprio adesso, questi francesi non avranno il piacere di vincermi, possono solo uccidermi nel fisico, ma mai estirperanno la mia nobiltà, l'origine divina del mio potere!

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora