La Valette, 25 giugno
La città di Tolone da maggio era in subbuglio, a causa della Rivoluzione. La maggior parte dei suoi abitanti non aveva accettato alcune misure rivoluzionarie, in particolare la Costituzione Civile del Clero, e si era sollevata contro di essa. A giugno vi erano state anche delle brevi rivolte e l'arresto dei girondini, voluto dai giacobini. La presenza di un esercito permanente non rendeva di certo più leggera l'atmosfera.
Napoleone ricordava ancora nitidamente le guerriglie in Corsica e il tragico esito, non poteva di certo dimenticare quella delusione, quel dolore lacerante che si ripresentava spesso. Per questo motivo, dopo aver parlato apertamente con Giuseppe, decise che sarebbe stato meglio sistemarsi in città più sicure. Quindi avevano spostato il 'domicilio' in un paesino poco distante da Tolone, La Vallette.
Il giovane capitano Buonaparte, nei giorni precedenti, proprio mentre stavano traslocando, aveva ricevuto una lettera da Saliceti, che risiedeva in Marsiglia. Il commissario straordinario gli riferì l'evoluzione dei fatti sull'isola, soprattutto delle epurazioni delle famiglie o degli individui ostili al nuovo regno di Corsica, che il Paoli voleva creare.
Napoleone la lesse piuttosto velocemente, come volesse levarsela di torno, nascondendo quel senso di fastidio che gli procurava leggere di certi avvenimenti. Aveva ribadito più volte ai suoi, che del futuro della Corsica non gli importava più nulla, che non si sentiva più corso, ma che era un francese a tutti gli effetti. In cuor suo, però, piangeva per quello che avevano subito, specialmente la sua famiglia, trattata come la peggior feccia esistente.
Inoltre sapeva che, per quanto potesse illudersi, nessuna terra sarebbe stata la sua patria, non avrebbe amato mai un altro paese al pari della sua Corsica. Questo gli procurava una sofferenza all'anima inaudita, specie quando gli capitava di guardare silenzioso, la costa. Quel mare era così diverso, non gli parlava allo stesso modo di quello di Ajaccio, ciò confermò la sua paura di restare un eterno straniero in terra. Eppure, nei momenti di minor scoramento, si faceva forza e andava avanti. "Non serve a nulla rimpiangere una vita che non esiste più" si diceva, ogni volta. Doveva sopravvivere per la sua ambizione e per la sua famiglia.
Con sua sorpresa, in allegato alla lettera, vi era un certificato accuratamente compilato e firmato da Saliceti in persona. Napoleone non si aspettò che l'iniziativa partisse da lui, infatti si era scervellato per cercare il momento giusto in cui avrebbe voluto mandare un dispaccio al compatriota per ottenere il certificato che giustificasse la sua assenza. Saliceti lo aveva anticipato e colpito - A quanto pare, crede davvero nelle mie capacità - si disse stupito, rifletté e comprese che il significato del certificato era un altro - Ma cosa mi illudo a fare, è solo per tornaconto, essendo io uno dei pochi ufficiali disponibili a compiere qualsiasi lavoro militare, pur di mettermi all'opera, ha scommesso su di me... - sospirò.
Posò la lettera sul letto, guardò la finestra, il cielo azzurrino coperto in parte dalle sagome irregolari dei palazzi e delle case. Sospirò nuovamente e pensò che con Saliceti, a Marsiglia, il resto della famiglia sarebbe stata al sicuro, mentre lui si sarebbe diretto a Nizza - È la cosa migliore da fare, nessuno oserebbe fare loro del male e inoltre Giuseppe otterrebbe qualche incarico - balzò di scatto, andò dagli altri, per riferire loro il tutto.
- Dobbiamo metterci in viaggio? - domandò sua madre incredula, sbatteva le palpebre. Erano arrivati in quella cittadina da pochi giorni e già voleva ripartire? Cosa voleva fare? Che aveva in mente? Nemmeno lei riusciva ad inquadrare i suoi piani.
- Voi e gli altri - precisò Napoleone, avanzò verso di lei deciso, poggiò entrambe le mani sulle spalle e la contemplò determinato - Io devo andare a Nizza, il reggimento mi attende, ora non ho più nessuna scusa, e comunque Giuseppe potrebbe aiutare l'economia sostenendo Saliceti, ha le qualità per farlo
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...