Capitolo 71 - La morte di Marat -

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10 luglio

Durante i giorni di soggiorno a Nizza, Napoleone approfittava della sua condizione da 'disoccupato', seppur momentanea, per gironzolare tra le vie. Era un modo per constatare gli umori e le opinioni diffusi,  discretamente, però, infatti non poneva domande dirette, né si avvicinava troppo agli interlocutori più discreti. Attendeva che le parole giungessero alle sue orecchie da sole.

Non poteva compromettersi in un momento storico come quello, era fortunato che non fosse finito sotto il tribunale militare, oltre ad essere scampato alla morte sulla sua isola, per questo non doveva più commettere errori e doveva mostrarsi, di conseguenza, un fervente giacobino, stare dalla parte dei forti. Era l'unica alternativa che aveva per salvare la famiglia, più che stesso.

Il tentativo di evasione non lo liberava dall' oppressione dalla noia, anzi lo innervosiva, il corpo fremeva, desideroso di essere adoperato per qualcosa di davvero utile alla società. Attendeva, con impazienza malcelata, che il generale gli affidasse un qualsiasi incarico, era snervante dover aspettare i comodi degli altri.

Ed ecco perché non sopportava sottostare agli ordini dei superiori, obbedire a qualcosa che non fosse la sua volontà, la sua ambizione. "Se solo fossi qualcuno..." sospirava tristemente, camminando svelto tra la folla. Non si accorgeva nemmeno di essere spintonato, tanto era immerso nei suoi pensieri, gli occhi erano offuscati dall'ombra dell'incavatura "Sarei già arrivato alle cariche più elevate, ma se resto così...se resto così..." si torturava le mani dietro la schiena - Sc-scusate... - emise dopo essersi accorto di aver sbattuto contro il busto di un uomo, probabilmente un politico, a giudicare dall'abbigliamento curato e dalla tuba sulla testa.

Quest'ultimo non gli aveva lanciato che un'occhiata veloce, disinteressato, non si era per nulla curato di quel giovane, piccolo, ufficiale dall'aspetto macilento e bizzarro. Aveva ripreso a chiacchierare tranquillamente con il suo compagno. Napoleone trattenne la frustrazione che tale indifferenza aveva suscitato in lui e ritornò sui suoi passi. "Forse...il mio destino è restare nell'oblio...al pari di tanti...allora perché mi ha donato tali capacità? Poteva crearmi idiota... lo avrei accettato serenamente!" Si chiedeva, tormentato dal fatto che nessuno gli avrebbe risposto.

Arrivò alla caserma senza nemmeno rendersene conto, si riscosse solamente quando sentì uno dei suoi colleghi chiamarlo insistente, si voltò e rispose - E-eccomi...

- Capitano Bu...Buonaparte, il generale Du Teil vuole vedervi - lo informò l'altro spazientito dall'incapacità di pronunciarne il cognome. Lo studiò velocemente, trovandolo sgraziato e poco curato. Si interrogò su come il generale avesse potuto reclutare un tipo distratto come quel ragazzo dal nome impossibile? "La Francia è davvero caduta in basso".

Napoleone spalancò leggermente gli occhi grigi e annuì. Improvvisamente il suo cuore prese a battere all'impazzata e corse in direzione della stanza di Du Teil. Ma a metà percorso l'entusiasmo si smorzò e, lucidamente, intuì che lo aveva convocato solo per tenerlo aggiornato della situazione o al massimo per affidargli qualche incarico insulso. Si fermò davanti la porta e allungò la mano tremando leggermente, cercando di aggrapparsi alla tiepida speranza. Bussò - Avanti! - udì dall'interno.

- Desideravate vedermi, generale? - esordì immediatamente Napoleone, si mise in posizione: ritto, con i piedi uniti, il palmo destro lievemente poggiato sulla fronte. Anche se per lui era difficile attenersi alla rigida etichetta militare, si sforzava di apparire il più conforme possibile.

- Sì, capitano Buonaparte - rispose Du Teil, lo squadrò, era concentrato e ansioso. Aveva notato i suoi taciti tentativi di autocontrollarsi: era un giovane uomo impaziente, pieno di ambizioni e desideri. Era impossibile frenare quel fiume di emozioni che lo invadeva - Riposo, ragazzo - aggiunse sorridendo. Il suo tono era sempre conciliante e pacato.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora