Avignone, 23 luglio
Napoleone aveva letto sui giornali la notizia della morte di Marat, mentre era in viaggio per raggiungere l'Armata del Sud, ubicata ad Avignone, sotto il comando del generale Jean-François Carteaux. Fu spedito urgentemente da Du Teil, dopo aver visto gli ottimi risultati ottenuti dal giovane ufficiale corso nelle settimane precedenti.
L'omicidio dell'Ami du Peuple, in sé per sé, non lo aveva sconvolto più di tanto, non aveva mai avuto particolare ammirazione per quel montagnardo, pur comprendendo la sua importanza a livello nazionale; ai suoi occhi Marat era fin troppo reazionario ed estremista. Aveva alimentato a dismisura la violenza dei sanculotti e dei popolani, che lo preoccupavano, a causa della loro incontrollabilità. "Le masse danno i loro frutti quando sono tenuti a freno dallo Stato" pensò convinto, seduto sul carro più grosso della carovana, contenente barili di polvere da sparo e altre munizioni "Ma al momento non vi è alcuna stabilità politica".
Nell'istante esatto in cui elaborò questo concetto, un fosso fece sobbalzare sia il carro sia lui. Si ridestò spaventato da quell'improvviso sussulto, controllando che tutto fosse al suo posto - State tranquillo, capitano - sorrise il cocchiere al suo fianco, vedendolo sbiancare dalla paura - È tutto sotto controllo, non abbiamo perso nulla lungo il cammino...
- Meno male - rispose Napoleone, lo guardò fugacemente, risollevato - Non voglio smarrire per strada nemmeno la più piccola quantità di polvere, è più preziosa dell'oro per me - aggiunse ribadendo quel concetto per l'ennesima volta.
- Certamente capitano - fu la risposta del cocchiere, il quale tentò di mascherare la smorfia scocciata che più volte aveva mostrato involontariamente al giovane, ogni volta che ripeteva quella frase. Aveva intuito il carattere facilmente suscettibile del ragazzo, non doveva essere un tipo facile, seppur dimostrasse notevoli capacità di organizzazione. Era riuscito a mettere su delle spedizioni, se così potevano chiamarsi, funzionali e veloci, nonostante i rallentamenti dovuti alle pessime condizioni delle strade. Con molta probabilità non era ciò a cui aspirava "Ma la vita non ci dà sempre quello che desideriamo" disse in cuor suo l'uomo.
Napoleone aveva preso la carta della zona e tra un balzo e l'altro tentava di controllarla, tenendola sulle gambe sottili. Imprecava sottovoce, era davvero arduo riuscire a trovare qualcosa sul foglio senza evitare di rovinarlo. Il cocchiere, trovandolo in difficoltà, esclamò - Siamo quasi arrivati capitano, riponete pure la mappa
Il corso si voltò di scatto verso di lui e lo fissò - Come fate a saperlo? Conoscete queste strade a memoria? - lo interrogò quasi ansioso. Desiderava solamente scendere a terra, e avere, così, un terreno decisamente stabile sotto i piedi, quei continui balzi gli scombussolavano lo stomaco e gli provocarono, di conseguenza, dei conati di vomito. Era molto simile, se non peggio, ad un viaggio per mare. Inoltre era quasi buio ed era conveniente, per entrambi, sostare nella zona della città in cui ci fosse un reggimento, le strade francesi di notte erano tutto fuorché sicure.
Il cocchiere allargò il sorriso - A parte quello, cittadino, è il chiasso proveniente dai tumulti ad avermi aiutato più della memoria - ammise l'uomo mestamente. Napoleone rammentò delle condizioni in cui versava quel pezzo di Francia, dilaniata da lotte interne. Lo sapeva assai bene, le aveva vissute sulle sua pelle, tuttavia appartenevano al passato. Ciò che contava era riuscire ad arrivare il più in alto possibile in poco tempo, non aveva alcuna voglia di attendere anni prima di poter avere un comando o un avanzamento di carriera soddisfacente.
Soprattutto perché aveva ricevuto, poco prima di partire, una lettera da suo fratello Giuseppe che gli diceva che i soldi messi da parte e le retribuzioni delle commissioni diplomatiche erano comunque insufficienti per poter pagare tutto, per questo la madre e le sorelle più grandi si arrangiavano con piccoli lavoretti, vendere la frutta ai mercati, ad esempio, e facevano il bucato assieme alle lavandaie di Marsiglia.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Ficción históricaNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...