Capitolo 130 - Al Destino -

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9 marzo (19 ventoso anno IV)

In una sola settimana il matrimonio tra il generale Buonaparte e la vedova de Beauharnais fu organizzato, questo perché Napoleone doveva partire per Nizza due giorni dopo, non appena si sarebbe celebrata la funzione civile, era l'unico matrimonio possibile, dato che ogni riferimento e rito legato alla Chiesa e alla religione era stato abolito.

Alla donna non dispiaceva così tanto, al dire il vero, al contrario, essendo soltanto un legame civile, non legato dal vincolo religioso del 'finché morte non ci separi', sarebbe stato più facile ottenere un divorzio o addirittura l'annullamento nel caso in cui la coppia si sarebbe rotta. Seppur dovette ammettere a sé stessa che si stava affezionando a lui, in quei momenti le parole della zingara, riguardo la sua vita affettiva, risuonavano nelle sue orecchie. "Ma non è amore ciò che provo per lui, come non lo riservavo realmente a Barras" si diceva "Gli unici che amo sono i miei bambini, è soprattutto per loro che sto cercando di rendere stabile la mia posizione".

Ripensò alla discussione avuta proprio con i suoi piccoli, nell'annunciargli le imminenti nozze con quello che sarebbe diventato il loro nuovo padre o meglio il loro patrigno. Ancora non aveva capito bene se voleva semplicemente crescerli come tale o addirittura era intenzionato ad adottarli. Poté prevedere le reazioni dei figli, Eugène accolse la notizia con gioia, si era legato molto al generale e il sentimento era ricambiato, gli aveva persino promesso che sarebbe diventato suo aiutante di campo, una volta cresciuto e maturato - So che non sostituirà mio padre, ma non mi dispiace averne un secondo, soprattutto se come lui - fu la sua semplice e spontanea risposta.

Hortense, invece, era scoppiata a piangere tra le braccia del fratello, che cercava di calmarla e rassicurarla. Ma la bambina era troppo spaventata, traumatizzata dalla propria esperienza con il padre, il quale non l'aveva mai particolarmente amata; molte volte aveva ascoltato le urla dei suoi, proprio riguardo lei, sul fatto se fosse o meno la figlia. Oltre a ricordare nitidamente il suono degli schiaffi che ripetutamente percuotevano la madre - Non voglio un altro padre che tratta male nostra madre e noi!

Vedendola piangere copiosamente, Rose l'aveva presa in braccio e accarezzata dolcemente sulla schiena e sulla testa - Piccola mia, lo faccio per voi due, e poi se il generale dovesse dimostrarsi violento anche solo con una delle persone che conosciamo, faremo annullare il matrimonio e cacciare via

- Lo farete davvero madre? - le chiese lei, sollevando la testa dal petto, rivolgendole uno sguardo speranzoso.

- È una promessa figlia mia, non permetterò che altri uomini ci facciano soffrire - le sorrise dolcemente e le accarezzò il viso.
Solo così era riuscita a calmarla completamente e ad ottenere la sua approvazione.

"Certo che è strano pensare che da ora in poi sarò Madame Buonaparte o meglio Bonaparte, come ha intenzione di cambiare il cognome il mio futuro marito e non più de Beauharnais, mi ero abituata ad essere associata a lui" ridacchiò nel mentre si era concessa un po' di tempo da sola, prima di prepararsi per il grande momento  "Quanto mi sarebbe piaciuto venir chiamata con quello di nascita, anche per non dovermi sempre sforzare di ricordare la mia Martinica, che diventa sempre più sbiadita nei miei ricordi" il suo sguardo si fermò immediatamente alla città che aveva davanti, Parigi e a tutte le sue stranezze e bellezze "Tuttavia questo è il destino riservato alle donne, perciò è meglio mettersi il cuore in pace".

Doveva resistere soltanto due giorni, poi sarebbe stata più libera dalle sue soffocanti attenzioni, oltre che dalla sua esasperante gelosia e la sua totale incapacità di controllo durante una qualsiasi riunione di salotto. Infatti, rispetto a qualche mese prima, aveva dovuto ridurli, non poche volte aveva cercato di correggere le affermazioni di quel generale che sembrava estraneo a qualsiasi forma di regola che non fosse militare.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora