14 luglio- Joséphine! Dove scappi? - le gridava ridendo il generale Bonaparte, inseguendola divertito, dopo averla lasciata dalla sua presa amorevole. Dopo tante ore di studio delle carte e della strategia, aveva deciso di svagare un po', soprattutto con la moglie, poteva approfittare della sua presenza, anche perché il suo tempo a disposizione con la donna era quasi finito e voleva godere di ogni momento possibile.
- Bonaparte... - rispondeva affannata la donna, riusciva ad essere aggraziata ed elegante persino in quella situazione, con il vestito che metteva in vista ancora di più le sue curve e i capelli scombinati - Oh Bonaparte... non riesco... ah! - stava per cadere rovinosamente a terra, ma Napoleone, con uno slancio provvidenziale, la afferrò al volo, prendendola sui seni e attirandola a sé. Erano vicinissimi, si udivano soltanto i loro respiri ansimanti e Napoleone, mosso dalla passione scaturita dall'amore che provava per quella donna, ai suoi occhi, straordinaria, si avvicinò alle sue labbra morbide e la baciò.
Josèphine ricambiò, seppur con meno trasposto e amore, doveva reggere il gioco, per allontanare ogni dubbio di tradimento dal marito; un po' le dispiaceva dover fingere in maniera spudorata, in fondo Bonaparte era così diverso dal suo primo marito Alexandre e dagli altri uomini che aveva conosciuto, tuttavia non riusciva a ricambiare quel sentimento così passionale che il corso le dimostrava. E poi era come se provasse ancora una volta suggestione nei confronti di quel giovane generale, senza capirne il perché e l'origine.
- Stai tremando amore mio - sussurrò Napoleone, accarezzandola - Hai avuto paura per la caduta, non è così? Ma non temere, ci sono qua io a proteggerti - la guardava intensamente, in quegli istanti gli sembrava una bambina spaventata, che aveva bisogno di una persona a darle forza e sostegno - Non ti avrei mai lasciata, così come impedirò a qualsiasi persona o evento di recarti dolore e sofferenza - aggiunse premuroso.
Quelle parole penetrarono nel cuore della moglie, si focalizzò sulla mano sinistra di Napoleone, un po' sporca di inchiostro ma delicata, così diversa da quella grossa e ruvida del primo coniuge, la ricordava bene, soprattutto quando lasciava terribili segni sul suo corpo e sul suo viso. Era stato un matrimonio di convivenza, eppure all'epoca si era illusa di potersi davvero innamorare di qualcuno che non si amava, passandoci del tempo. Era molto giovane e ingenua allora e rivedeva quell'innocenza negli occhi grandi del generale - Sì...grazie Bonaparte... - emise un po' piagnucolando - È un vero peccato che dovrai partire tra qualche giorno...
Napoleone sospirò rattristato, era come se Joséphine lo avesse colpito su una ferita che si stava rimarginando faticosamente. Aveva desiderato che quella notte di fuoco, di passione, in cui l'aveva avvolta tra le sue braccia, baciata, amata, non passasse mai, aveva quasi pregato di fermare il tempo, pur essendo consapevole di quanto fossero assurdi e irrealizzabili tali desideri - Sì, dispiace soprattutto a me dovermi allontanare dalla mia amata che ho tanto voluto - e la abbracciò ancora di più, con quella forza travolgente che gli usciva dall'anima - Cercherò di organizzare qualche incontro tra noi due nei brevi momenti di relativa pace, ora che sei più vicina è molto più facile, come mi hai suggerito tu stessa e poi non smetterò di scriverti - si sentiva come dilaniato tra la gloria e l'amore, bramava entrambi, senza freni.
La creola percepiva questo tormento interiore che lo accompagnava da sempre, non gli dava mai pace, pure quando gli pareva rilassato e lo mostrava con grande coraggio, in realtà era travolto da sentimenti totalizzanti. Il giovane corso percepiva così ogni emozione, dimostrando una calma inquieta. Aveva appena coniato il temine perfetto per descriverlo - Bonaparte, non devi giustificarti con me - lo baciò nuovamente sulle labbra così velocemente da coglierlo di sorpresa - Sto imparando a conoscerti bene, perciò so che dietro ogni tua azione c'è sempre un significato molto profondo, assieme all'onore militare - gli mentì in parte, lo rassicurava in modo tale da potersi ricongiungere con il suo amante, sentiva la mancanza di Hippolyte. Ma anche perché non riusciva ancora ad inquadrare, nella sua interezza, un uomo come Napoleone.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Ficção HistóricaNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...