3 agosto
L'accoglienza di casa Bouchet si rivelò davvero fruttuosa per il capitano Buonaparte, il quale era ispirato da quel clima sereno e gioviale. Pierre Simon non gli faceva mancare nulla, anzi, molto spesso gli forniva più del necessario con assoluta gentilezza e umiltà.
Il giovane ufficiale era davvero lieto di aver trovato una persona tanto calorosa e disponibile, inoltre, essendo anche un appassionato di letteratura, Pierre Simon gli regalava consigli su come elaborare alcuni passaggi ostici. Il mercante politico gli si era persino offerto di finanziare la pubblicazione, ma Napoleone aveva ribadito di voler mettere una parte del suo denaro, non perché non si fidasse, al contrario.
Inoltre, lo stile di scrittura di Buonaparte era migliorato moltissimo, soprattutto, si era liberato di quell'eccesso di fantasticherie e di pomposità che facevano risultare le sue vecchie opere colme di falsità e prive, quindi, di quella chiarezza che avrebbe dovuto renderle piacevoli da leggere. Quel concorso a cui partecipò anni addietro e i consigli che i giudici gli avevano riferito furono davvero fondamentali, preziosi, per la svolta di Napoleone nel modo di scrivere.
Aveva capito che bisognava essere retorici e al tempo stesso esaustivi, coerenti, puntare al cuore del lettore, oltre al patriottismo. La limpidezza narrativa sarebbe diventato il suo tratto distintivo, da quel momento in poi. "Adesso mi sento più sicuro su come esporre i miei pensieri" si diceva, nel mentre faceva scivolare rapidamente la penna d'oca sulla carta.
La calligrafia, tuttavia, risentiva ancora della sua frenesia interiore, era l'unico tratto che non riusciva proprio a migliorare, si sforzava di rendere le lettere più flessuose, morbide, fallendo miseramente. Erano proprio nella sua natura, la rapidità, l'irriquetezza, la mano non poteva tenere il ritmo della mente inarrestabile, inesauribile. Quel suo corpo era troppo stretto, piccolo per contenerlo.
- Speriamo solo che l'editore a cui vi rivolgerete, cittadino capitano, riesca a comprendere i vostri scarabocchi - ridacchiò Bouchet, tentando di leggere quel foglio di carta torturato dal tocco veloce, forte del ragazzo. Per poco non bucava il foglio.
Anche Napoleone rise di gusto e replicò - Lo spero altrettanto, così potrò rileggerlo, in quanto nemmeno io sono in grado di capire che cosa diavolo abbia scritto - Ed era vero, molte volte si affidava alla memoria prodigiosa, nella speranza di poter interpretare quei geroglifici che lui stesso scriveva.
Pierre Simon scoppiò a ridere senza posa, lacrimava quasi - Siete...siete incredibile Buonaparte...avete un ottimo senso dell'umorismo... - disse dopo aver ripreso fiato.
- Non si può essere perfetti su tutto o mi sbaglio? - fece retorico Napoleone, riappropriandosi del foglio che era caduto dalle mani del suo 'benefattore'. Lo poggiò delicatamente sul tavolino e lo fermò con il calamaio - Purtroppo mi porto dietro questo problema fin da quando ho imparato a scrivere - si soffermò sulla pena d'oca in bella vista, scrutandola attentamente - E per quanto mi sia impegnato, non sono stato capace di sistemare la calligrafia, all'accademia non potete immaginare cosa abbia dovuto subire da quei bigotti dei miei maestri - ridacchiò infine.
- Forse perché siete mancino - ipotizzò l'amico facendogli notare il dorso della mano sinistra completamente sporco d'inchiostro - Strano che non vi abbiano 'raddrizzato' all'accademia, mi avete detto che era gestita da monaci e so che i religiosi, in particolare, ci tengono molto a correggere questo 'difetto', se così si può chiamare...
- All'accademia di Brienne, specialmente, non ho mai usato, né scritto con la sinistra - confessò Napoleone, sollevò la mano, nonostante sentisse i muscoli indolenziti e la contemplò, ritornando a quei giorni, pareva essere passata un'eternità - Perché avevo già imparato ad usare l'altra mano, adoperavo quella naturale solo quando non mi vedeva nessuno e la pulivo poco prima di uscire dalla stanza, non avevo alcuna intenzione di ritoccare una parte di me che non è accettata dalla società, ho le mie ragioni...
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Narrativa StoricaNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...