18 novembre
Una carrozza sfrecciava al pari di un fulmine lungo la strada che portava al Palais de Luxembourg, che, dagli inizi del mese, era diventata la sede del Direttorio. Era l'alba e il cocchiere spronava il cavallo a non rallentare il ritmo, per evitare di sorbirsi l'ennesimo rimprovero dell'uomo che stava trasportando; non aveva mai capito perché fosse tanto fissato con la velocità, come se non esistesse nient'altro al mondo, per quello strano generale.
Giunti dinnanzi all'ingresso che si affacciava verso la città, la carrozza si fermò e da essa sbucò un giovane ufficiale avvolto nel suo giaccone grigio, che si stava sistemando i guanti mentre scendeva dalle scalette. Si voltò all'indietro, rivolgendo la parola ad altri suoi colleghi che erano all'interno - Aspettatemi qui, il direttore Barras vuole parlare solo con me... - dopodiché balzò a terra, chiuse la portiera, mise il cappello sottobraccio e si avviò verso l'ampio portone d'ingresso, sormontato da un piccola cupola, sorretta da un arco che conduceva ad un ampio cortile, prima di arrivare all'entrata vera e propria, la cui facciata riprendeva quella della maggior parte dei palazzi e delle ville, tipiche dello stile barocco.
Il giovane generale osservava il tutto con ammirazione e fascino, ogni elemento di quel palazzo era così immenso, così sfarzoso, trasmetteva potere e bellezza; quasi invidiava i direttori, per quanto la sua residenza fosse elegante rispetto al suo stile di vita, pareva insignificante a confronto del palazzo. "Ma per quanto abbia raggiunto un ruolo importante, non è ancora abbastanza elevato, devo continuare ad impegnarmi, solo così potrò ottenere ciò che desidero" rifletteva, nel frattempo, a grandi passi raggiungeva l'ingresso. Man mano che si avvicinava le guardie che sorvegliavano il palazzo si fecero sempre più visibili, ma non doveva temere, in fondo erano suoi sottoposti.
- Direttore Barras, il generale Buonaparte vi aspetta nel cortile - riferì uno dei servi in livrea, non appena aveva ricevuto la notizia dalle guardie.
- Ah bene, è arrivato come un lampo - ridacchiò il direttore, non si stupiva più delle sue abitudini, conosceva bene il suo carattere introverso e solitario, ma anche della sua inclinazione alla rapidità e all'efficienza - Non mi aspettavo nulla di diverso da lui - afferrò al volo il cappello piumato, si sistemò la veste da membro del Direttorio ed uscì. Scorse in lontananza il corso che contemplava con attenzione e stupore ogni angolo del lunghissimo corridoio che aveva attraversato; sembrava quasi assorto talmente era preso dai dettagli. Teneva le mani dietro la schiena, alzando ed abbassando il bicorno con le dita agguantate.
Quando si voltò, per continuare ad osservare un affresco sulle pareti, si accorse di Barras e si ridestò - Buongiorno... cittadino direttore - riferì accompagnato da un profondo inchino. I capelli raccolti in un lungo codino si posarono sulla spalla.
- Buongiorno cittadino generale - ricambiò a sua volta Barras, simulando un inchino con gli occhi - Finalmente ho la vostra attenzione...
- Ah - emise spalancando gli occhi chiari, effettivamente in imbarazzo, non si era accorto per niente della sua presenza, neppure dal rumore dei passi che rimbombavano in una sala tanto ampia - Perdonatemi, cittadino Barras... non volevo di certo mancarvi di rispetto... - si massaggiò il collo.
Il direttore gli rivolse un'occhiata ilare e una gomitata amichevole - Non scusatevi, generale, ormai ci sto facendo l'abitudine - ridacchiò l'uomo nel vedere il continuo mutamento delle espressioni sul viso del giovane, dalla preoccupata, alla sorpresa, a quella divertita.
- Dovrei iniziare a preoccuparmi allora - emise Napoleone in modo molto ironico - Potreste addirittura leggermi nel pensiero e sarebbe terribile - aggiunse con aria divertita, cercando di simulare spavento. In realtà non ne provava affatto, Barras non era affatto un individuo pericoloso, da temere particolarmente, tuttavia non poteva negare la sua abilità politica nel riuscire ad uscire indenne da qualsiasi situazione a suo sfavore.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Narrativa StoricaNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...