Valence, 25 giugno
Napoleone aveva seguito la vicenda della fuga del re con grande curiosità, apprensione, per il destino della Francia "Ecco...la storia si sta ripetendo ancora una volta..." pensò tra sé, posando il giornale sul tavolo "Come in Inghilterra...la rivoluzione, il re catturato, fra un po' processato... pagando con la vita il suo atto...e presto anche la Repubblica" chiuse per un istante gli occhi grigi, poi li riaprì - Chi sarà il prossimo Cromwell? - si domandò sussurrando - Temo che ci sarà solo tanta anarchia e confusione...
Ricordava le discussioni avute con i suoi compagni di reggimento, nei giorni precedenti, mentre commentavano gli avvenimenti. Tutti mostravano lo stesso atteggiamento di disprezzo per quel gesto, lui li aveva appoggiati. Possibile che avesse preferito la fuga alla lotta? I Borboni erano sempre stati dei buoni a nulla, mai avrebbe pensato che fossero addirittura codardi.
Aveva condiviso ad alta voce le loro ragioni, tuttavia, c'era molta incoscienza nelle loro parole, non avevano mai conosciuto la guerra civile. Si combatteva tra fratelli, tra gente un tempo amica, divenuta nemica, pronta ad uccidere pur di mantenere fede alle proprie parole e ai propri giuramenti. In Corsica si stava scatenando ciò: al momento era una guerriglia urbana combattuta con parole e rappresaglie, ma era convinto che, tra non molto, si sarebbe trasformata in vera e propria guerra.
L'incertezza del momento, prodotta dalla vigliaccheria di un solo uomo si sarebbe diffusa, come un'epidemia, anche sulla sua isola. Era costantemente aggiornato sulle questioni corse, c'era la sua famiglia, più ancora dei suoi possedimenti, da difendere. E al momento, l'unico ufficiale dei Buonaparte era lui, per cui spettava a lui soltanto battersi per essa, persino contro Paoli se fosse stato necessario.
"Non ho dimenticato ciò che ha fatto" rammentò alla fine, stringendo il pugno rabbioso "E glielo rinfaccerò, fino all'ultimo respiro!" Il suo sguardo si posò nuovamente sul giornale e su quella vignetta satirica che compariva ovunque: i sovrani raffigurati come maiali - Volevano salvare la monarchia, invece, non hanno fatto altro che ucciderla - mormorò.
Inoltre, era certo che la dichiarazione di guerra contro le altre monarchie assolute, non si sarebbe fatta attendere. A quel punto qualsiasi ufficiale che non fosse fuggito avrebbe combattuto per la Rivoluzione. Ma cosa sarebbe diventata? Un veicolo per la libertà o per l'anarchia, oppure per la tirannia?
Marche-les-Dames
- Hanno arrestato vostro fratello, signor conte - informò d'Avaray all'amico, il conte di Provenza con cui era fuggito - Assieme a tutto il resto della famiglia...
- Lo so già - rispose Luigi Stanislao pacato, come se l'avvenimento non lo scalfisse minimamente, sorseggiava del vino, comodamente seduto sulla poltrona riccamente decorata - Noi abbiamo avuto fortuna solo perché l'attenzione era rivolta verso di loro, noi non siamo mai stati troppo importanti per la Francia...
- Avete ragione, signor conte - ammise l'amico, guardandolo. Somigliava incredibilmente al fratello, almeno fisicamente, poiché in lui aveva sempre intravisto una calma, quasi arrogante, che Luigi XVI non aveva mai posseduto. Era stata anche la sua prudenza, la sua accortezza ad averli salvati dal linciaggio e dalla cattura - Che faremo adesso? - chiese.
- Niente, se non aspettare che quegli esaltati in Francia scatenino una guerra contro l'Europa intera - consigliò agitando teatralmente la grossa mano - E quando saranno travolti dalla loro stessa follia, noi torneremo e saremo accolti come protettori della pace e dell'equilibrio...
- Avviserete anche vostro fratello Carlo? - chiese ancora.
- Penso che sia già al corrente di tutto, nella Savoia e abbia avvisato, come me, le altre potenze - emise lui, poi gli fece cenno di allontanarsi - Ora lasciatemi solo, il lungo viaggio mi ha spossato e devo ancora riprendermi - aggiunse sdraiandosi lentamente per far riposare il fisico grassoccio, nonostante avesse pressappoco 36 anni.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...