Capitolo 58 - Spedizione in Sardegna -

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Isola di Santo Stefano, 23 febbraio

Il forte vento, il mare in burrasca avevano ritardato la partenza dal porto di Bonifacio, prevista per il giorno 19, della fregata Fauvette, con a bordo 600 uomini, composta da 450 volontari e da 150 uomini della guardia nazionale corsa. Non mancarono, inoltre, le difficoltà che vi furono nell'attraversare quel piccolo tratto di mare, che separava la Corsica dalla Sardegna, denominato bocche di Bonifacio.

L'ammiraglio Laurent de Truguet e la sua piccola flotta avevano fatto il possibile per evitare il peggio, eppure, il giovane Buonaparte aveva sofferto molto il mare durante quel viaggio, che ai suoi occhi pareva un incubo, e più volte dovette nascondersi nel momento in cui rimetteva, per evitare che qualcuno potesse vederlo e farlo innervosire. Non voleva perdere la calma e, seppur si fidasse poco di coloro che avevano organizzato la spedizione, Paoli in primis, dimostrò un incredibile autocontrollo e una discreta capacità di collaborazione.

Come se non bastasse erano stati avvistati e presi di mira dalle mezze galere dei maddalenini e dai cannoni della batteria di Balbiano, per cui furono costretti a riparare nella rada di Mezzoschifo, dove ancorarono in fretta e furia. Quando videro gli isolani arrestare i loro colpi, verso il tardo pomeriggio, senza farsi notare, riuscirono a sbarcare a Santo Stefano.

Il vedere la terraferma fu una gioia immensa per Buonaparte, non solo perché finalmente avrebbe potuto mettere i piedi su una superficie stabile che non fosse il legno della nave, ma anche e soprattutto, perché poteva finalmente tastare le proprie abilità e dimostrare a tutti di che pasta fosse fatto. Il giorno stava lasciando lentamente il posto alla notte, che in quei mesi invernali arrivava presto. A Napoleone non interessava, non vi era differenza tra luce e buio, per lui.

I suoi colleghi e uomini erano stanchi, spossati dal viaggio tortuoso, mentre egli si era ripreso subito dal mal di mare.  Immediatamente prese il cannocchiale e, nascondendosi per bene, si mise ad osservare attentamente l'isola, aveva studiato le carte e calcolato la distanza che vi era tra esse "Non sono lontane" pensò tra sé "Anzi, con qualche cannone, posizionato in zone strategiche, sarà molto facile sparare alle vicine isole della Maddalena e di Caprera, gli restituirò ogni colpo con gli interessi" il suo occhio si fermò su una fortezza costruita sopra una piccola altura, il forte San Giorgio.

- Tenente colonnello Buonaparte, nemmeno siamo scesi e già siete all'opera! - esordì ridacchiando il capo della spedizione, il trentaseienne Rocca, avvicinandosi cautamente al giovane ajaccino.

Napoleone fece finta di non ascoltarlo, non aveva alcuna voglia di stare a parlare con un uomo del genere, né perdere altro tempo prezioso. Spostò solamente le iridi grigie verso di lui. Rocca gli diede una forte pacca sull'esile spalla che lo fece sussultare - Finalmente mi prestate attenzione...

Buonaparte, trattenendo il dolore, si fece forza e ruotò leggermente il viso, guardandolo, non lo sopportava, era il classico omuncolo che andava avanti per raccomandazione, per nome. Tuttavia, doveva mostrare di provare per lui del rispetto, seppur immeritato - Perdonatemi, ma ero intento a trovare una sistemazione adeguata per l'artiglieria, generale - rispose freddamente - Quando sono concentrato non presto attenzione a chi o cosa mi circonda

- Ho avuto modo di notarlo - fece Rocca comprensivo. Napoleone era ancora giovane, ardente, desideroso di darsi da fare, aveva quell'agitazione tipica dei novellini alle prime armi. Lo zio Paoli gli aveva detto che la spedizione era il suo primo, vero incarico ufficiale, una sorta di battesimo del fuoco, per questo, ci teneva a fare una bella figura - Tuttavia potete anche rilassarvi, all'alba inizieremo, anche i nostri avversari sono stanchi di darci la caccia...

- Io non ho nessuna intenzione di perdere altro tempo - lo interruppe Napoleone con tono imperioso - Già abbiamo sprecato intere giornate per arrivare qui - indicò il sole quasi vicino all'orizzonte, che permetteva ancora di vedere nitidamente l'ambiente circostante - Inoltre c'è ancora luce a sufficienza per sistemare l'artiglieria su quella fortezza laggiù e cominciare ad attaccare la Maddalena, se possibile - spostò il braccio e gliela mostrò. Rocca fu ampiamente smentito da quelle affermazioni, non si aspettava tanta determinazione da lui. "Non ha nemmeno 25 anni, com'è possibile che abbia tutta questa volontà?".

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora