Valence, 6 febbraio 1792
- Quel maledetto Buonaparte, non solo non si è presentato a gennaio, non mi ha neanche fatto sapere nulla, aveva intenzione di disobbedire fin dal primo giorno - mormorò a denti stretti il colonnello Compagnon ricordando le ultime parole che il tenente gli aveva riferito, con quel tono altezzoso - Mi ha preso per i fondelli deliberatamente, ma farò in modo che non metta più piede qui! - rivolse lo sguardo verso il nuovo arrivato, anch'esso da poco avanzato di carriera - Il suo sostituto è già venuto, al ministero ho mandato tutto il necessario per informare l'inaffidabilità di costui - aggiunse soddisfatto.
Ajaccio, 22 febbraio
Il giovane tenente era pienamente consapevole di aver violato i patti con il colonnello a Valence, tuttavia, era al corrente anche del fatto che al ministero, con tutto il caos che c'era, nessuno si sarebbe interessato a lui, un misero ufficiale inferiore corso di 22 anni. Se avesse avuto un'età maggiore e provenisse da un luogo più noto, forse qualcuno avrebbe avuto da ridire, insistito di più, specialmente in un periodo burrascoso come quello, in Francia.
Siccome il suo desiderio era sempre stato quello di prestare servizio in Corsica, non aveva nessuna voglia di immergersi nella confusione francese, gli bastava quella corsa. Inoltre non poteva di certo farsi sfuggire l'occasione che aspettava da tempo: la candidatura come aiutante di campo con il rango di tenente colonnello al 2° battaglione della guardia nazionale corsa. Avrebbe ottenuto quel posto in qualsiasi modo, legale o non, era troppo importante per lui e il suo nome.
"Con i soldi rimanenti dall'eredità del prozio" aveva escogitato prendendoseli immediatamente, li guardava come se fossero la chiave per accedere ad una porta segreta "Ora che abbiamo finalmente pagato tutte le rate per la pépinerie e gli altri debiti, posso usarli per me"Giuseppe, gli diede ampia libertà, limitandosi a raccomandarlo di stare attento e prudente - Nabulio, non fare pazzie, ti prego - stava comodamente seduto sulla poltrona del padre, a consultare delle carte, i casi di discordia, assieme agli omicidi, erano cresciuti a dismisura negli ultimi mesi. L'instabilità la faceva da padrone.
- Tranquillo fratello - lo rassicurò Napoleone sicuro e pacato - Ho già in mente cosa fare per ottenere quel posto - sorrise malizioso, nascondendolo dietro le dita.
Giuseppe finse di non notare quel ghigno, ma aveva paura, non gli piaceva quando si atteggiava così. Che diavolo aveva in mente stavolta? Perché doveva sempre macchinare per raggiungere il suo scopo? Si preparò al peggio.
- Sai che sto frequentando un po' l'ambiente militare e sono riuscito a raggruppare dei fedeli seguaci, che come me, vogliono che Paoli si intrometti poco nella politica corsa, favorendo gli inglesi e sostengono Saliceti - disse Napoleone gironzolando per la stanza, con le mani allacciate dietro la schiena.
Giuseppe evitava di guardarlo, tuttavia sentiva nell'aria una sensazione di pesantezza opprimente, ingoiò la saliva, riuscendo a dire - Scommetto che molti li hai corrotti con i soldi - fissava ancora quei fogli, a testa bassa, pur di non vederlo in viso.
Napoleone si fermò e lo guardò fisso - Certa gente venderebbe l'anima pur di avere denaro, che sia necessario o superfluo - fu la sua risposta avvicinandosi a passi svelti, a Giuseppe, quest'ultimo sussultò trovandoselo vicinissimo - E quindi perché negarglieli? Ognuno è avido di qualcosa, no? Loro dello squallido denaro, io della gloria militare...
- O ambizione - corresse il primogenito, spostando le iridi chiare verso Napoleone per leggervi la sua reazione, era ancora sereno, con una punta di orgoglio: ammetteva di esserlo senza vergognarsi.
- In Corsica posso dire e agire come voglio, Giuseppe, a differenza di quanto faccio in Francia, lì non ho tante conoscenze e quelle poche che ho non sempre possono aiutarmi, qui siamo in periferia, per i francesi non siamo che provinciali - precisò Napoleone altezzoso, sulle labbra era dipinta la malizia, negli occhi, la bramosia, poggiò le mani sul tavolo di legno, le braccia magre e tese, allungando il collo verso il fratello - Inoltre conosco la situazione francese meglio della maggior parte della popolazione corsa
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Ficción históricaNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...