Capitolo 100 - Generale Buonaparte -

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24 dicembre

Seduto sulla sua misera brandina, Napoleone stava infilandosi gli stivali nuovi di zecca. Il rumore del cuoio e della pelle, a contatto con le dita affusolate e magre, arrivò alle sue orecchie con un suono che non udiva dai tempi in cui aveva ricevuto l'uniforme per la prima volta, quando era diventato sottotenente. Erano di ottima fattura e qualità, lo si percepiva dal tatto.

Sorrise leggermente, si alzò di scatto per controllare che fossero della sua misura. Era difficile trovare indumenti che non gli andassero grossi. Il rumore dei tacchetti risuonò cupo sul terreno erboso. Al giovane corso sembrava che almeno gli stivali gli calzassero a pennello, né troppo stretti, né troppo larghi. Rivolse lo sguardo all'indietro, cadde sul tricorno nero, con i bordi ricoperti da strisce dorate e sui cui spiccava la coccarda tricolore, fermata da un gallone, che stava ad indicare il grado ottenuto - Finalmente... - sussurrò mentre allungava la mano, prendendolo, e che mise sottobraccio "Finalmente ho quello che mi spettava di diritto da un paio di mesi" disse tra sé, compiaciuto. Poteva dire che la sua ambizione era quasi del tutto appagata.

Quando Buonaparte scostò la stoffa della tenda, ed uscì, lesse sul volto dei suoi aiutanti di campo lo stupore e la contentezza. Abbassò lo sguardo sull'uniforme e la toccò nuovamente, tastando la la lana di cui era composta la giacca blu - Comandante... - esordì Junot, non riuscendo a trattenersi - L'uniforme da generale vi sta benissimo - lo contemplò dalla testa ai piedi:  attorno alla giacca, attraversata da due file di bottoni dorati, dall'ampio bavero dritto, che metteva in risalto la cravatta bianca, la sottoveste del medesimo colore, e il colletto rosso, vi era una cintura di seta coi colori della Repubblica che copriva la vita sottile e si trasformava in un vistoso fiocco sul fianco sinistro.

Non poteva mancare la spada, a tracolla, riposta nella fodera decorata, che quasi toccava il suolo. I calzoni bianchi, attillati, mettevano in risalto le gambe lievemente muscolose e gli stivali scuri, la cui piega era di color fango, coprivano i polpacci fino sotto il ginocchio, protetti, in parte, dalla coda della divisa. Le lunghe e strette maniche rosse e dorate, mostravano un ampio risvolto. "Buonaparte è nato per questa divisa, mette in risalto la sua figura delicata e affascinante" constatò Junot con gli occhi scintillanti.

- Complimenti - aggiunse Marmont, entusiasta al pari del suo collega - Generale Buonaparte, vestito in questo modo lo siete per davvero - batté le mani in un lungo applauso, a cui si affiancò l'amico. Napoleone ancora non riusciva a crederci, gli sembrava un sogno, lo aveva atteso per così tanto tempo che quasi non ci sperava. A soli ventiquattro anni era diventato generale di brigata, uno dei più giovani della Repubblica, se non addirittura dell'Europa intera. I suoi progressi erano stati sorprendenti, in pochissimo tempo aveva scalato la gerarchia militare, raggiungendo l'apice, quella cima che bramava e che il Destino, per mezzo di Tolone, gli aveva donato. 

- Dovrò farci presto l'abitudine immagino - ridacchiò il corso, mettendosi il tricorno sul capo, lo sentiva un po' duro. Attribuiva questa caratteristica al fatto che fosse nuovo e che, quindi, non avesse preso la forma della testa - Mi suona ancora strano nelle orecchie... così come la divisa... e il cappello - precisò.

Aveva aspettato un paio di giorni, sapendo perfettamente che non sarebbe servito a nulla insistere per ricevere la sua ricompensa, nel bel mezzo della 'spedizione punitiva' che non approvava minimamente. Per lui sarebbe stato decisamente più saggio far arrestare alcuni uomini in particolare, magari i più facoltosi o i più rappresentativi, mettendoci anche più giorni, e spedirli immediatamente al plotone d'esecuzione a mo' di avvertimento, piuttosto che raccoglierli tutti e ammazzarli dopo un estenuante, quanto inutile, processo. "Quel tempo perso nella burocrazia avrebbero potuto usarlo per scavare più a fondo tra le bande cittadine e scoprirne i collegamenti" aveva riflettuto in quei giorni, dimostrando la validità del suo ragionamento anche ai suoi aiutanti, che lo avevano appoggiato.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora