La repressione di quel 13 vendemmiaio aveva portato molti più vantaggi di quanti Napoleone stesso poteva immaginare; non aveva previsto, infatti, che Barras gli avesse destinato uno stipendio annuale tanto elevato: 48.000 franchi lui non li aveva mai visti, né avuti prima. Il direttore stava facendo di tutto per tenerlo stretto a sé, pensando persino che potesse 'comprarlo' in tale maniera.
Al generale non poteva che fare piacere un simile aumento, stava a significare che aveva quasi paura che lui potesse cambiare fazione. "Perché dovrei comportarmi in maniera tanto irrazionale quanto stupida? Non sono mica un idealista!" Rifletteva mentre si accomodava sulla sedia imbottita "Specialmente adesso che sto ottenendo tutti gli strumenti di cui necessito per arrivare al mio vero obiettivo, mi serve soltanto l'occasione propizia per ottenere ciò che bramo, calare in Italia e annientare tutti i nemici della Francia". Aveva compreso, dunque, che doveva mostrare tutta la sua diligenza, la sua intransigenza e metterla al servizio del Direttorio, in modo da convincere Barras a fidarsi totalmente di lui e, di conseguenza, ad abbassare la guardia.
Gli occhi rapaci si posarono sul piccolo orologio che aveva sulla scrivania di ebano e pensò ai suoi fratelli, non aveva esitato un istante nell'aiutare la sua famiglia, come si era promesso di fare; Giuseppe aveva ottenuto un incarico diplomatico, Luigi poté continuare a studiare al Châlons e Girolamo, che aveva raggiunto l'età adatta per intraprendere la carriera militare, 11 anni, fu mandato al collegio militare di Jully. "Chissà quando arriverà Luciano?" Si chiese, ripensando a quanto si era prodigato per liberarlo e a farlo giungere a Parigi "La sua abilità oratoria e di scrittura mi può essere utile, so come convincerlo, se dovesse mostrarsi titubante".
29 ottobre
Alcune guardie, mandate dal Comandante dell'Armata dell'Interno, si erano fermate davanti rue Chantereine; la più alta era avanzata verso il cancello e attendeva che qualcuno dei servitori si presentasse ad aprirli. Avevano un mandato da parte del Governo, per cui non potevano rifiutarsi di riceverli.
- Madame de Beauharnais, scusate l'intrusione - emise sottomesso uno dei suoi servitori più devoti, una volta entrato nell'ampia camera da letto di quella splendida e lussuosa dimora in cui, la prestigiosa creola, viveva come inquilina; la sua padrona era sdraiata su una dormeuse, una poltrona che assomigliava ad un triclinio romano, e si stava aggiustando alcuni riccioli castani sulla fronte - Comprendo le vostre ragioni ma vorrei ricordarvi che se non li aprite, potreste finire in carcere o addirittura sul patibolo, madame - le ricordò l'uomo con preoccupazione, mordendosi le labbra.
"Carcere? Patibolo?" quelle parole fermarono la mano di Rose, spostò lo sguardo dalla sua immagine riflessa e fissò l'uomo con aria assorta. Un brivido di terrore le attraversò il corpo al solo ricordo di quell'esperienza traumatica che aveva vissuto qualche anno prima, nel pieno del Terrore, quando era stata incarcerata assieme al marito ed aveva subìto il suo destino lì, in condizioni pietose. Ancora si chiedeva come fosse riuscita a sopravvivere e, soprattutto, a salvarsi da quell'inferno. Non avrebbe mai potuto dimenticare le urla, la disperazione, i pianti di donne, di bambini che avevano accompagnato quelle interminabili giornate di paura e angoscia. Lei aveva pregato per la loro sorte e in particolare per i suoi figli, a cui era stata risparmiata, per sua fortuna, tanta sofferenza.
Non voleva rivivere mai più un'esperienza simile sulla sua pelle, ogni tanto, però, come fantasmi, tali ricordi riaffioravano e la facevano impallidire. Ma si ricordò di avere la protezione di Barras e il suo animo si acquietò, sorrise a labbra serrate ed emise dolcemente - Non devi temere, ho il direttore Barras come garanzia, non mi si potrà fare alcun male
- Hanno un mandato di perquisizione del Direttorio stesso, madame - le riferì quest'ultimo, sforzandosi di non fare tremare la voce.
- Lo hanno riferito loro? - domandò la creola allarmata da questa affermazione. Lo vide annuire, seppur a malincuore. Com'era possibile? Da quando aveva deciso di diventare l'amante prima di Hoche e poi di Barras nessuno aveva mai osato entrarle in casa senza un suo ordine "Non sarà perché Paul voglia lasciarmi? Se così fosse come farò ad andare avanti? Chi mi aiuterà con le spese? Dovrò vendere il mio corpo per strada? No, non voglio abbassarmi a tanto, anche se per amore dei miei figli, sono pur sempre una persona, una donna" si strinse nelle spalle, coperte da una meravigliosa pelliccia nera. Chiuse gli occhi e fece un profondo respiro - Va bene, fateli entrare e accoglieteli con il massimo riguardo
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Fiksi SejarahNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...