Capitolo 156 - Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile -

63 4 91
                                    

Firenze, 1° luglio

Il generale Bonaparte, dopo aver ricevuto gli onori dagli abitanti di San Miniato, aveva tenuto un breve consiglio con i suoi ufficiali e vi era rimasto fino all'ora di pranzo. Aveva fatto preparare i suoi uomini per mettersi in cammino verso la fiera Firenze. Era intenzionato ad incontrare il Granduca Ferdinando, ma non soltanto per questioni politiche, come molti dei suoi pensarono. Le intenzioni di Napoleone erano ben più profonde di quel che voleva far credere egli stesso.

Nell'intravedere in lontananza la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto che si stagliavano, lo stupore riempì i volti di gran parte dell'armata, in particolare quei soldati che non erano mai usciti dal loro mondo popolare, che fosse contadino o di bottega non importava. La bellezza di quei luoghi colpiva persino chi non aveva mai conosciuto l'arte e la bellezza, chi aveva soltanto vissuto la miseria, la rivoluzione e le armi.

- Che meraviglia! - si udiva sussurrare tra le fila, rivolgendo le dita in direzione del Duomo - Ma è diverso dalla Francia anche qui! - in quel momento nessuno si lamentava più della fame o delle scarpe consumate; quel panorama in cui la natura, composta dalle splendide colline toscane, e le costruzioni umane convivevano armoniose, quasi completandosi - È simile alla piccola cittadina in cui abbiamo sostato fino a qualche ora fa!

"Ecco Firenze" disse tra sé un emozionato Napoleone, con il cuore in gola, a differenza della maggioranza dei soldati, il generale corso conosceva perfettamente quella superba città, l'aveva studiata nei minimi dettagli. Aveva stampati nella sua testa i nomi di tutti coloro che vi erano nati e anche di chi l'aveva resa grande e potente in passato. Eppure, nemmeno la preparazione maniacale poteva eliminare quel sentimento, quasi di commozione e di eccitazione, che lo pervadevano.

Era un sogno che si avverava, tante volte aveva immaginato di essere lì, nel mentre leggeva le vicende storiche e politiche di quella città, incontrando un giovane Dante Alighieri che attendeva il saluto di Beatrice, vicino al Ponte Vecchio, oppure osservando la rivalità tra Leonardo da Vinci e Michelangelo, ma anche la Congiura dei Pazzi, il desiderio di Savonarola di ripulire Firenze dal peccato, la politica gloriosa dei primi Granduchi, dopo la fine della Repubblica.

"È un vero peccato che anche qui, dopo l'estinzione dei Medici, con l'insediamento degli Asburgo-Lorena, i superbi fiorentini si siano impigriti e addormentati, al pari di tutte le altre popolazioni italiane" pensava tristemente, avvicinandosi sempre più alle porte. Napoleone, poi, si inoltrò lungo le strade di San Frediano, dirigendosi verso Palazzo Pitti, storica sede del potere. Fatto edificare dal mercante Luca Pitti, come residenza privata a metà del Quattrocento, era composto da una facciata con tre ampie porte e un doppio ordine di sette finestre.

Alla morte del proprietario i Medici la acquistarono e da allora divenne la residenza principale dei Granduchi di Toscana, facendo ampliare la facciata, il retro, adiacente i Giardini di Boboli, per renderlo degno del rango che la famiglia aveva acquisito. Ebbe ulteriori ampliamenti, una volta passato sotto gli Asburgo-Lorena, che fecero costruire le due ali avanzati, con terrazze e portici, triplicandone l'estensione, divenendo esempio per tutte le regge d'Italia e d'Europa.

Il breve tragitto percorso dal generale Bonaparte, tuttavia, risultò essere più arduo di quello che l'armata potesse immaginare: quasi tutta la popolazione si era riversata proprio in quelle strade, ansiosa di poter vedere, per un istante, quel generale francese di cui ormai si parlava ovunque. Quei fortunati che poterono guardarlo, ricevendo un saluto o un breve sorriso, rimasero colpiti non tanto dalla giovane età, di cui erano a conoscenza, quanto dei lineamenti - Pare un risorgimentale - sussurravano stupiti tra loro. Risorgimento era il nominativo che usavano in quel periodo per indicare il Rinascimento - No a me pare proprio un antico - emise bisbigliando uno di loro, scrutando meglio quel militare.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora