Corte, 8 maggio 1769
La Repubblica di Genova aveva ceduto, senza troppi indugi, la Corsica alla Francia di Luigi XV, tramite il Trattato di Versailles. La popolazione locale, il fiero popolo corso, tradita da quel gesto vile, insorse contro i francesi provocando tumulti e agitazione in tutta l'isola.
Pasquale Paoli, patriota corso di quarantaquattro anni, dal fisico robusto e dallo sguardo penetrante, era molto amato dalla popolazione, tanto da essere denominato 'U Babbu a patria', ovvero il 'Padre della Patria'. Organizzò una riunione alla quale parteciparono in massa: la istituì, soprattutto, per ottenere i consensi indispensabili e poter così ingaggiare la battaglia definitiva contro gli invasori.
- Cittadini - esordì tuonante, fiero, gonfiando il petto - La nostra patria, trattata come merce da Genova, è nelle mani dei peggiori nemici: i francesi, ma noi non siamo disposti a cedere ai loro compromessi! Lotteremo con tutte le nostre forze per restituirle la libertà ed ottenere l'indipendenza! - Paoli aveva combattuto per molto tempo in Italia e sull'isola, ed aveva intuito che i tempi erano maturi per arrivare alla creazione della nazione corsa.
I suoi discorsi erano stati citati e apprezzati dai più influenti illuministi dell'epoca, sia italiani sia stranieri, i quali, presero molto a cuore la triste condizione del suo popolo, che da anni desiderava far sorgere uno stato indipendente e nazionale. La Corsica, in effetti, era conosciuta prevalentemente per tale motivo in Europa e, allo stesso modo, il Patriota, il cui nome passava di bocca in bocca, tra stupore e meraviglia.
Ma, proprio in quegli anni, vi furono le contrattazioni tra Genova e la Francia, che da tempo ambiva al controllo dell'isola e i genovesi, pur di estinguere i loro debiti nei suoi confronti, accettarono di cederla. A quel punto Paoli comprese che sarebbe stato il momento giusto per attuare i suoi scopi.
- Sì! - urlarono all'unisono i presenti nella sala, appartenenti ad ogni classe sociale: dall'umile contadino di campagna, al nobile possidente di città, dal pescatore, al modesto avvocato di provincia; tutti erano accomunati dal forte desiderio di combattere per la propria patria. I suoi vispi occhi azzurri si riempirono di orgoglio, era visto, dal suo amato 'popolo', al pari di un Dio.
- Patriota Paoli - lo chiamò un giovane uomo che gli afferrò con forza il braccio. Paoli, nell'udire quella voce familiare, girò la testa e sorrise.
- Buonaparte! - proruppe colmo di gioia, uno dei suoi amici più fedeli lo aveva raggiunto dopo aver preso ed esposto la decisione di dichiarare guerra agli invasori francesi - Finalmente, vi aspettavo...
- Sono pronto ad unirmi a voi! Alla fine ho pensato che sia la decisione giusta - dichiarò con prontezza il giovane ajaccino Carlo.
- Vi ricordo che avete un figlio di pochi anni e vostra moglie ne aspetta un altro... - si preoccupò il Patriota, ricordandosi di lui, in fondo apparteneva ad una delle famiglie più note e influenti di Ajaccio, se non addirittura dell'isola intera, e della sua situazione familiare - Sicuro di voler metter a rischio la vostra vita in questo modo? Comprendo una vostra eventuale ritirata...
- Non voglio che i miei figli vivano in una prigione - gli rispose determinato, i suoi intensi occhi cerulei fissarono lungamente Paoli - E poi sono uscito indenne da situazioni molto più drastiche di questa, non ricordate? - aggiunse continuando a guardarlo con la speranza di una risposta positiva.
Paoli sorrise, ammirato dal coraggio di quell'uomo che molte volte lo aveva accompagnato in battaglia, conosceva la sua intelligenza e affabilità - Prendete il fucile e seguitemi - ordinò infine dopo averci pensato per un paio di minuti e gli lanci, si l'arma.
- Agli ordini - eseguì con entusiasmo, si allacciò il fucile. Montò a cavallo e si incamminò verso il luogo che sarebbe diventato il campo di battaglia, in cui c'erano i mercenari prussiani ingaggiati, che avevano risposto positivamente alla loro richiesta d'aiuto, arrivati da poco sul posto.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...