Milano, 21 settembre
Joséphine era rimasta colpita nel rivedere suo marito, quasi quattro giorni prima: era dimagrito ulteriormente, per non dire smagrito, seppur non fosse mai stato grosso da quando lo conosceva. Gli ultimi giorni di strenuo combattimento erano stati devastanti per ogni singolo soldato e ufficiale sul campo di battaglia, francese e non: anche i suoi aiutanti mostravano, infatti, lo stesso aspetto logoro, stanco e macilento - Perdonami se non mi presento nel migliore dei modi, amore mio - si era rapidamente giustificato Napoleone, dopo averla abbracciata con una forza notevole.
- Hai affrontato una guerra estenuante, tesoro - aveva risposto comprensiva la donna, ricambiando la stretta e accarezzando quella schiena quasi scheletrica - Non potrei rimproverarti, hai svolto il tuo dovere - aveva aggiunto con un tono quasi materno. Ormai la creola aveva ben compreso come doveva porsi con Bonaparte, se riusciva a prenderlo per il verso giusto. Infatti il generale le aveva regalato un meraviglioso sorriso: quei denti perfetti e bianchi illuminavano il viso smunto e lo rendevano ancora più giovane di quanto non fosse già.
- Buongiorno madame Bonaparte! - aveva sentito provenire alle spalle del marito, al pari di un coro. Gli aiutanti l'avevano salutata con sincerità. Napoleone si era voltato, leggermente geloso, voleva essere il solo a riservare tutte le attenzioni alla sua adorata moglie. Quell'accoglienza era stata troppo enfatica, secondo il suo parere, l'espressione era mutata all'istante e ciò li aveva fatti ammutolire di colpo.
A quel punto era intervenuta la donna - Avanti musone - si era rivolta al consorte, nel mentre lo accarezzava in maniera provocante - Non essere duro con i tuoi fedeli assistenti, volevano soltanto riservare dolci carinerie alla moglie del loro adorato comandante, lo fai anche tu con le nobildonne milanesi e delle altre città italiane, che ti vogliono incontrare, specialmente dopo un'impresa valorosa oppure mi sbaglio?
Napoleone, accortosi dell'esagerata reazione, le aveva dato ragione e si era scusato con i suoi, nonostante questi ultimi gli avessero fatto notare che non ci fosse stato alcunché di offensivo e grave - Conosciamo la vostra gelosia, comandante - aveva esordito Muiron a nome di tutti - Se fate così è perché ci tenete! - e chiarito il disguido, avevano lasciato da soli i due coniugi. Era giusto che trascorressero del tempo insieme, specialmente dopo la lunga astinenza e assenza.
Come un lampo, Joséphine si era ricordata dell'ultima lettera che Bonaparte le aveva inviato, pochi giorni prima del suo ritorno a Milano: era stata una lettera breve, come accadeva ultimamente, ma carica di tormento interiore e di inaspettato risentimento nei suoi confronti 'Ti scrivo molto spesso, mia buona amica e tu poco. Sei cattiva, brutta, bruttissima, tanto quanto leggiera'. Quando l'aveva letta aveva creduto che fosse la solita esagerazione di un goffo brontolone, invece la lontananza aveva acuito realmente il desiderio viscerale, quasi possessivo di essere lì, con lei.
'È perfidia l'ingannare un povero marito, un tenero amante! Deve egli perdere i suoi diritti, perché è lontano, carico di bisogno, di fatiche, di pene? Senza la sua Joséphine, senza l'assicurazione del di lei amore, che più gli rimane sulla terra? Che vi farà egli?'. La sua passione rassomigliava ad un uragano di sentimenti che nemmeno lui riusciva a frenare, a controllare, perfino nel momento più concitato della battaglia.
Anzi, con molta probabilità, il furore degli scontri era alimentato da tale tempesta impetuosa. 'Ieri avemmo uno scontro sanguinosissimo; l'inimico ha perduta molta gente ed è stato compiutamente battuto. Gli abbiamo preso il sobborgo di Mantova'. Sapere dell'esito positivo della campagna, che aveva condotto sino a quel momento, come conferma delle lettere che gli aveva mandato precedentemente, fu un sollievo per lei. Pur amandolo con minore intensità, Napoleone restava sempre suo marito e se voleva mantenere uno status elevato, doveva sperare che questi trionfi militari non cessassero bruscamente.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Fiksi SejarahNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...