Daniele mi apre la porta di casa assonnato, con i ricci ballerini che gli ricadono sulla fronte. Alle sue spalle proviene il gorgogliare della moka.
«È vergine» sussurro, ancora davanti a lui sulla soglia.
«Cazzo» biascica, facendomi entrare. «Quindi, cosa pensi di fare? L'hai lasciata?»
«Non ci penso proprio» confesso, seguendolo.
Ho preferito andare da lui, perché Teo a quest'ora starà accompagnando i figli a scuola o li ha ancora a casa e potrebbero ascoltare. L'ultima cosa che vorrei è pronunciare ad alta voce ciò che mi è successo ieri sera davanti a dei bambini. Senza parlare di Anja, con cui ho un buon rapporto, ma che credo sia dieci volte più pudica rispetto a Elena.
Daniele supera l'arco che conduce nella cucina e controlla il caffè, lo vedo attraverso l'arcata che unisce cucina e salotto. Dall'ingresso di casa si entra subito nel loro soggiorno, spazioso quanto il mio e che ha un angolo cottura diviso dal resto della casa tramite due arcate su due lati – sospetto che, oltre al lato della porta, ci fosse un muro che è stato tirato giù per creare un unico ambiente. Le tapparelle sono tirate su di mezzo metro, giusto quanto basta per fare entrare il sole nella stanza e perché si rifletta sul pavimento illuminando il tavolo con la superficie marmorea su cui il mio compagno di squadra sta armeggiando per preparare delle tazzine. Mi chiede se prendo anch'io il caffè e gli rispondo di sì.
«Elena è ancora a letto. Per favore, non guardare da quella parte.» Mi fa capire che la sua ragazza è nuda tra le lenzuola e che imbarazzerei entrambi se la vedessi. Per me è un fratellino più piccolo, quello che si sente a disagio nel confidare i propri segreti e pensieri, ma che può sempre contare su di me e su cui io a mia volta posso fare affidamento. «È positivo che tu non voglia lasciarla. E non... insomma, non l'hai toccata la prima volta che avete avuto una specie di appuntamento?»
«Non l'avrei mai fatto. Ma quando ci siamo baciati...»
«Già vi siete baciati?» Elena sta annodando la vestaglia, uscendo dalla camera. I capelli lisci sono sparati in tutte le direzioni, il che mi fa intuire che lei e Daniele abbiano avuto una nottata ancora più interessante della mia.
«Lo volevamo entrambi, altrimenti mi sarei fermato» puntualizzo.
«Quindi, quando vi siete baciati...?» Pala mi incita a proseguire.
Mi appoggio all'arco che immette nella cucina, con le braccia intrecciate al petto. «Mi ha detto che per lei era il primo bacio. E, a meno che non abbia avuto un rapporto sessuale senza mai baciare nessuno, dovrebbe essere anche vergine.»
Elena rimane immobile a fissarmi, elaborando le mie parole, mentre Daniele spegne il fornello e versa il caffè per tutti.
«Quindi... be', è un problema» conclude lei, finendo di preparare il suo cappuccino.
«Sì, è un problema. Ero in macchina con Lavinia, la stavo baciando, era tutto perfetto... e non mi bastava. Volevo di più.»
«Non dirlo a Niko» dice Pala, serio, passandomi una tazzina. «Altrimenti sai che ti dice.»
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Note a canestro
RomanceLavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...