Sara lancia un legnetto al labrador, Pongo. Se era una femmina la chiamavano Peggy?
Si siede su una panchina e mi guarda. «Te l'avevo detto, sarebbe arrivato il momento in cui avrei dovuto prendere le parti di qualcuno in questa storia.»
Mi ricordo solo ora dei suoi discorsi che mi sembravano insensati. «Quindi tu già lo sapevi? Sai chi ha messo in giro certe dicerie? Perché non me l'hai detto, invece di fare la misteriosa?»
«Perché credevo che sarebbe accaduto più in là» ammette, piegando un angolo della bocca in una smorfia dispiaciuta.
«Quindi chi è secondo te?»
Distoglie lo sguardo dal mio, verso Mike e il Fabbro che se ne stanno in piedi e guardare meglio i due cagnolini che giocano nell'erba. Stira il bordo del cappotto beige, che risalta la sua figura slanciata e si aggiusta il cappello di lana sulla testa. In confronto a lei, con i miei soliti jeans da dieci euro, il giaccone aperto e il mio maglione in saldo sembro una scappata di casa. Sembro sempre una scappata di casa vicino a lei, persino ora che è informale e non sembra che stia andando a una riunione di qualche grande azienda.
Si morde il labbro rosso di rossetto e io decido così di passare il burro di cacao sulle mie.
Checché ne dica lei, è impossibile giudicarmi un disastro mentre Sara è così fastidiosamente perfetta.
Neanche il fatto che scrive dei libri porno è un difetto, perché è una donna che sa ciò che vuole il pubblico e glielo offre. Se guadagna grazie al suo cervello, alla sua capacità di scrittura e alla sua intraprendenza, è ancora più degna di stima.
E io, che probabilmente avrò un minimo riscontro solo a causa della relazione con Mike, sembro una sfigata che deve appoggiarsi al proprio ragazzo per avere un briciolo di successo.
«Dico sul serio, chi è?»
«Audrey» sussurra. «Vorrei parlarne con Mike, ma... a quanto ho capito lui non vuole averci problemi per non averne con Liam.»
Audrey.
La stessa Audrey che mi ha definita "kid", bambina, mentre era al telefono con Mike sapendo che stavo ascoltando. Posso capire perché sospetti di lei.
«Direbbe che il padre di suo figlio è un adescatore di minorenni?» chiedo. «Perché è questo che quell'articolo fa passare su Mike. Che io stia con lui per secondi fini e che lui sia un pervertito.»
«Non l'hai vista, Lav. Era furibonda appena ha scoperto che lui si stava rifacendo una vita. Era decisa ad andare fino in fondo e a...» Scocca un'altra occhiata ai due uomini e tira un sospiro amareggiato. «Non le importa delle conseguenze, solo di far soffrire entrambi per aver fatto soffrire lei.»
«Ma io che colpa ne ho? Non sapevo neanche che loro si stessero lasciando, non bado ai pettegolezzi, non mi interessano. La vita privata degli altri non è affare mio.»
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Note a canestro
RomanceLavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...