L'appartamento di Jérémy e Alizée è esattamente come lo immaginavo. Un ambiente tranquillo, con piante da interno che decorano gli angoli, mobilia dai colori tenui e impregnato di una sensazione di calore affettuoso che mi ridà un po' di forza al pensiero di aver appena lasciato il nido familiare. Loro stanno costruendo qui il loro.
Un paio di disegni incorniciati sono appesi al muro. Uno ritrae Alizée all'esterno, credo sul balcone, circondata da due vasi da cui spuntano fiori di ibisco color arancione.
Lei avanza con sicurezza sul tappeto che ricopre il pavimento e va dritta verso la cucina per offrirmi qualcosa, mentre io continuo a guardare il mobile che ospita la televisione e un decoder, uno scaffale pieno di libri in diverse lingue. Romanzi in italiano, inglese e francese... Avevo già notato che sono poliglotti, perché passano con una facilità estrema da una lingua all'altra, ma non credevo che leggessero anche in inglese e italiano.
Faccio scorrere l'indice sul dorso delle copertine. Sono soprattutto classici, di ogni epoca. Chissà cosa avranno compreso Alizée e Jérémy del Decameron, visto che l'italiano del Trecento non è immediato neanche per noi. Mi diverte il pensiero di loro due seduti sul divano a leggere e a domandarsi il significato di termini antichi.
La padrona di casa torna da me, con un succo di frutta rigorosamente biologico e due bicchieri. «Meglio che tu stia qui» dice, con il suo tono dolce e musicale. «Sasha ha molto lavoro in questi giorni.»
Rispetto al rimanere in casa di Elena e Pala da sola – visto che dovrà partire anche lei per l'Eurocup – preferisco anch'io essere sua ospite.
«Tu non lavori?» le chiedo.
Assottiglia le labbra, come se le stesse richiamando all'interno per non parlare. Ho detto qualcosa di sbagliato?
«Non c'è niente di male» preciso. «Però è diverso dalle altre. Elena lavora, Sasha anche, io... be', io ho la musica, quindi lavoro anch'io...»
«Non ti preoccupare.» Mi rivolge un sorriso tiepido, riempie entrambi i bicchieri e me ne porge uno, prima di sedersi sul divano di fronte al televisore e invitarmi a prendere posto con lei. Distende le gambe sulla parte ad angolo, sistemando i cuscini dietro la schiena. Ora il pancione si vede bene, a differenza della prima volta che l'ho incontrata. «Sto studiando. Ho lavorato per anni nel bistrot di mio padre e mio zio. Non avevo una bella situazione familiare, ero costretta a stare lì. Non venivo pagata e non avevo alternative, fino a quando non ho conosciuto Jérémy. Quando siamo venuti qui sono accadute un po' di cose, è lungo da spiegare. Mia cugina nel frattempo è diventata titolare del bistrot e mi sta mandando gli stipendi di cinque anni di lavoro. Ho frequentato alcuni corsi quando sono arrivata a Villafiore, sia di italiano, sia di inglese... Quando la situazione con il bambino avrà trovato un suo equilibrio, potrei farlo anche con lo spagnolo. Sto prendendo delle certificazioni e mi sto specializzando. Non so cosa ci voglio fare, ma so che mi piace studiare.»
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Note a canestro
RomanceLavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...