Piego il mio abito "verde Vulnus" e lo ripongo nello zaino, accanto alla bustina trasparente in cui Nelly ha impacchettato i vestiti per me. Ho provato la canottiera prima del nostro turno, mi calza come un guanto, mentre i pantaloncini che mi ha prestato sono di un tessuto sottile ma morbido, anch'essi aderenti.
Le ho raccontato delle ragazze della squadra, che mi hanno accolta nel gruppo anche se mi conoscono a malapena. Ludovica ci ha inviato una foto di Marco Regis che cucinava delle verdure per cena in una padella, il tutto senza che si accorgesse di essere inquadrato e in una posa così spontanea che ho faticato a rivederci lo stesso centro di due metri che si muove come un orso sotto canestro.
A lei ha replicato Sasha, mandando una foto di Niko che si ingozzava di spaghetti seduto nella loro sala da pranzo. Zoe, la moglie di Claudio Stoppani, ha risposto con l'immagine del marito seduto sul divano con i due bambini che guardano Il libro della giungla. E da lì i commenti delle altre sono stati sui figli che sembrano arrampicati sul padre per vedere la televisione, come se si fossero calati a tal punto nelle vicende di Mowgli e Baloo.
Con un paio d'ore di ritardo rispetto agli ultimi messaggi, prendo parte alla conversazione, con un semplice "che belli" alla foto di Zoe. Sembra scortese non dire niente, dopo tutti i loro messaggi così carini nei miei confronti di oggi pomeriggio.
"Stai ancora lavorando?!" mi chiede Sasha, aggiungendo un'emoticon sorpresa.
Mi scatto un selfie dall'alto, in cui si vede che sono pronta per uscire, e glielo mando. Mi manca solo la giacca di pelle da indossare e sono pronta.
Saluto Nelly, che si raccomanda ancora una volta. «Ricordati di scrivermi.»
Annuisco, indosso la giacca e zaino in spalla mi dirigo all'uscita.
"Credo che uno di questi giorni ci troverai da te" dice Sasha. Sta alludendo alla proposta di Pala.
"Ah, sì?" replico, rimanendo anch'io sul vago. Poi le aggiungo in privato: "So di che parli, ma non voglio insospettire Elena".
"Brava ragazza" risponde lei aggiungendo la faccina che mi fa l'occhiolino.
Raggiungo Mike nel parcheggio ed entro in macchina. Non è venuto a cena qui, perciò non indossa abiti eleganti, ma dei jeans mezzi strappati e una felpa blu. Mi guarda sorpreso, come se avessi qualcosa che non va, ma mi attira a sé per baciarmi a fior di labbra. Non pensava che sarei arrivata senza essermi struccata, ma desideravo vederlo il prima possibile, almeno per calmare il turbinio delle mie paranoie.
«Non voglio crearti false illusioni per stanotte» dico subito, anticipando qualsiasi parola da parte sua. «Non sono pronta.»
Scuote la testa con un cenno lieve, poi accende il motore e fa manovra per uscire. «Non mi sono creato alcuna falsa speranza. Ti ho detto che voglio andarci piano. Non ti avrei mai proposto di farlo stanotte e credo che non lo faremo ancora per un po', fino a quando tu deciderai che sarà arrivato il momento.»
STAI LEGGENDO
Note a canestro
RomanceLavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...