Capitolo 39 (seconda parte)

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Liam chiacchiera senza fermarsi

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Liam chiacchiera senza fermarsi. Della scuola, dei giochi con i compagni, dei fumetti che gli ho comprato, dei passanti che vede dal finestrino... E io rimango in silenzio.

Ho parlato con Lavinia, mi ha detto come è andata con suo padre Dario stamattina. E mi ha confidato le sue paure. Teme che possa allontanarmi da Liam, che il mio amore per uno dei due prenda il sopravvento e mi spinga ad abbandonare l'altro.

Le ho giurato che non sarà così, ma se dovesse accadere? Voglio troppo bene a entrambi per scegliere. Non saprei farlo, non voglio farlo.

Anzi, in questo momento sto desiderando con tutto me stesso che arrivi il momento di introdurla nella vita di Liam, che Audrey mi permetta di farlo.

Il problema si riconduce a lei, anche se a Lavinia non l'ho detto. Audrey ha una personalità forte, a cui non so tenere testa. Ma non posso permetterle di condizionare la mia vita, adesso che non siamo più sposati. Non voglio essere messo di fronte a una scelta, ma se accadesse... Potrei mettere in mezzo gli avvocati.

Sì, questa è l'unica possibilità che avrei.

Arriviamo a casa e do pieno possesso della televisione a Liam, che spara "Spiderman into the Spiderverse" a tutto volume.

«Dove hai i fogli?» mi chiede.

«Che devi farci?»

«Devo scrivere una lettera. Ma non posso strappare le pagine dal quaderno, mamma e le maestre si arrabbiano, no?» Scrolla le spalle, guardandomi con quegli occhioni che sanno che non gli negherei mai nulla. Figuriamoci dei fogli per scrivere una lettera.

«Li vuoi con le righe?»

«Sì.»

Vado fino alla sua cameretta per controllare se ci sono, lasciandolo sul divano a godersi l'avventura animata di Miles Morales. Li avevo messi su uno scaffale in alto. Gli ho comprato tutto ciò che può servirgli per la scuola, anche dei fogli per la brutta copia dei compiti per casa.

Mi piacerebbe che si fermasse da me tanto a lungo da portarsi lo zaino di scuola e i compiti da fare, ma quando lo posso tenere di domenica preferisco portarlo al Giardino Comunale a fargli prendere un po' di aria.

«A chi devi scrivere la lettera?»

«A una persona segreta. Puoi non stare qui mentre la scrivo? Non voglio che tu la legga.»

«Per caso è Daisy?» gli chiedo.

«Papà, non impicciarti, per favore. È una cosa importante!»

«Va bene.» Gli spettino i capelli e lo lascio alla sua lettera "misteriosa" per andare a cucinare le verdure in padella e la carne per cena.

Prendo il telefono dalla tasca, scoprendo un nuovo messaggio di Lavinia.

"Domani cosa facciamo dopo la partita? Io vengo con Nelly, ma lei poi deve correre all'Oasi. Per te è un problema perché c'è Audrey? Devo chiedere a Niko un'altra volta? Oppure torno a casa mia con gli autobus? Non dovrebbe finire tardi, quindi non ci sarebbe nessun problema."

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