Capitolo 44 (prima parte)

147 22 4
                                    

I palloni rimbalzano sul pavimento, le chiacchiere dei ragazzi riempiono la palestra, accompagnate dalla risata di Niko, che ha appena fatto il suo miglior allenamento della stagione, serio e concentrato finché Colucci ci stava dando istruzioni, s...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

I palloni rimbalzano sul pavimento, le chiacchiere dei ragazzi riempiono la palestra, accompagnate dalla risata di Niko, che ha appena fatto il suo miglior allenamento della stagione, serio e concentrato finché Colucci ci stava dando istruzioni, salvo poi fare il solito idiota quando ognuno ha proseguito per conto proprio con i tiri.

Teo mette a segno il suo ennesimo tentativo – tutti finiti a canestro – poi mi fa cenno di seguirlo fuori.

Do una pacca sulla spalla di Jemmy, che si sta allenando a tirare da tre punti intorno alla linea, e mi dirigo con Teo verso la sala pesi, deserta.

«Non mi sono dimenticato» esordisce, sedendosi su una delle cyclette. «Ma non so come dirtelo.»

Daisy e Liam.

«Non dirmi che ha ragione Niko.»

«Non so cosa dice Niko.» Alza e abbassa le sopracciglia. «Daisy e Liam non sono più amici.»

«Me ne ero accorto da solo.»

«Non è solo questo.» Teo lancia un'occhiata alla porta spalancata, sentendo i passi di qualcuno. Jacob e Ryan ci salutano con un cenno diretti allo spogliatoio, così come Daniele e Jemmy subito alle loro spalle.

«Ho capito che Liam prova qualcosa» mormoro. «Volevi dirmi questo?»

«Sì, anche. Daisy non ha reagito bene quando se ne è accorta. Sono troppo piccoli, non sanno gestire queste cose. E io ho paura di aver sbagliato, perché credevo di averla cresciuta in modo diverso. Mi dispiace, Mike.»

Quindi Niko aveva ragione.

«Non ti preoccupare, con Liam me la vedo io.» Mi volto per andare anch'io a cambiarmi.

«Mike» mi richiama Teo. Ha un'espressione dura, affranta. Non mostra mai alcuna emozione. «Credo che Daisy l'abbia insultato. Per questo mi dispiace. Non volevo che lo facesse. L'ho rimproverata, ma non mi ha ascoltato. Non mi sta più ascoltando.»

«Devi parlarne con qualcuno. Io non so cosa significhi essere una ragazzina ribelle di undici anni.»

Annuisce soltanto e si sistema sulla seduta della cyclette, che fa partire. È il segno che la conversazione è finita e che posso andare.

Ragiono sulle sue parole, incapace di scenderci a patti. Non posso credere che Daisy l'abbia insultato... E se le fosse sfuggito qualcosa anche in presenza di Lavinia? Per questo lei voleva parlarmene a voce? Perché ce ne siamo entrambi dimenticati?

Le mando un messaggio in fretta, per chiederle se posso andare da lei. Offro anche di comprare il pranzo.

"Puoi venire, ma ho già messo su l'acqua della pasta. C'è anche Sasha, non abbiamo finito con le foto, è un problema?"

"No, nessun problema."

Faccio retromarcia e torno da Teo alla cyclette. Devo chiedergli un consiglio.

«Lo so, è un casino» mi dice ansimando per la fatica.

«No, non è per questo. Fra due settimane faccio un weekend fuori con Lavinia. Secondo te è presto?»

«Dove?»

«A una spa. Il padre dice che è troppo stressata, così ha deciso di pagarle una vacanza breve e io vado con lei.»

«No, non è presto. È giusto. Se è stressata e con te sta bene, è una buona cosa.»

«Stiamo insieme da poco, però.»

Spegne la cyclette e sbuffa. Acciuffa il suo asciugamano e si tampona la fronte umida di sudore. «Mike, con lei sei felice. Che altro ti serve sapere? Se devi starci più tempo? Ti vedo, sei cambiato. Amare quella ragazza ti ha dato qualcosa che non avevi da mesi, se non addirittura da un anno e mezzo. Sì, devi starci più tempo. Devi togliere tempo a Liam per stare con lei? No, puoi fare entrambe le cose. Audrey romperà? Sì, ma tanto rompe sempre. Giovedì è stata scontrosa per tutta la sera, si è lamentata di ogni singola cosa. Se si lamenta anche di Lavinia, è solo una delle tante cose dell'elenco. Vuoi che tra voi la situazione sia discreta il più possibile? Non può essere. Viviamo a Villafiore da anni, sappiamo come funziona qui. Di Pala ed Elena hanno saputo tutti presto, pensi che per te sarebbe diverso? No, non lo sarebbe. Qualcuno dirà che tu sei troppo grande e lei troppo piccola? Sì, lo diranno. Ma la gente ha sempre da ridire su tutto. Tu sei felice e questo basta. Hai qualche altro dubbio?»

Mi trattengo dal ridere, perché ha dato voce a ogni singolo tormento che avevo in mente. Eccetto uno. «Audrey non vuole che lei conosca Liam.»

«Immaginavo.»

«Grazie, a proposito. So della lettera.»

«Prego, non potevo dirgli di no.»

«E Lavinia? Cosa ti è parso di lei?» Non gli ho chiesto un parere, perché il giudizio di Teo è così importante che non voglio che sia negativo. Ma credo che la cena a casa sua gli abbia permesso di conoscerla meglio rispetto ai miei resoconti e alla serata al locale.

«Per te è perfetta.»

Spazio autriceCapitolino che sembra di passaggio, ma ci sono cose importanti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Spazio autrice
Capitolino che sembra di passaggio, ma ci sono cose importanti. Intanto, abbiamo Teo che approva Lavinia. E se Teo approva, va tutto bene, giusto?

Vi chiedo scusa per il ritardo nel pubblicare il capitolo, ma in questi giorni non ho il tempo neanche di lavarmi i capelli (letteralmente, sono in condizioni terrificanti). Ma vi anticipo che stanno arrivando delle parti molto succose, quindi continuate a leggere <3

E su Instagram potrebbero esserci delle novità, ma non voglio spoilerarvelo qui^^

Baci a tutti,
Snowtulip.

Note a canestroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora