Capitolo 10 (prima parte)

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Niko mi ha inviato la foto che si sono fatti al ristorante di Lavinia

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Niko mi ha inviato la foto che si sono fatti al ristorante di Lavinia. E mi ha anche scritto che lei "sentiva la mia mancanza", con aggiunta un'emoji ammiccante.

Sono tanto infastidito che rispondo a Liam solo per monosillabi quando, di tanto in tanto, alza la testa dal suo amato Spiderman. Di solito non mi comporto così con lui, ma sono incazzato con i ragazzi.

Dovevano proprio presentarsi lì? Dovevano proprio mettersi in mezzo tra me e Lavinia?

Mettersi in mezzo... Non posso volare troppo con la fantasia, o rischio di impazzire. C'è così tanto spazio tra me e quella ragazzina che in mezzo ci può stare tutta Villafiore.

Continuo a pensarci, a tornare al momento in cui in fumetteria ha mormorato alla sua amica che , ero lui, qualsiasi cosa volesse dire.

Tanto gli avrà detto le solite cose da tifose, che è fan sfegatata della Vulnus, che ha visto me e Niko al suo ristorante e che è stata presa tanto alla sprovvista da spaventare Whisky. E forse gli avrà anche detto che l'ho invitata all'evento con Pala e Marco.

Cazzo, l'ho invitata io.

Ho preso l'iniziativa con una ragazza che non conosco senza sapere se fosse maggiorenne o meno.

Spero che i ragazzi non lo scoprano mai. Non devono sapere che sarà lì per me.

Ma lei... sarà davvero lì per me?

Richiudo il mio libro poliziesco con un tonfo secco. Devo darmi una calmata, la fantasia se ne sta andando fin troppo per i fatti suoi allontanandosi dalla realtà dei fatti.

Richiamo Liam. «Campione, dobbiamo andare a dormire.»

Lui mette un foglio di carta come segnalino e lascia il fumetto sul tavolo. Prima andiamo in bagno, entrambi per lavarci i denti, poi lo porto fino alla cameretta e gli rimbocco le coperte.

«Scusami se stasera sono stato un po' distratto» gli dico. «Ho un po' di pensieri per la testa.»

Annuisce, silenzioso.

«Domani sera andiamo dal Fabbro a giocare a basket. Ti va? Teo mi ha detto che ci sono anche Daisy e Darko.»

Sorride, illuminandosi, ma si rabbuia in fretta.

«Che succede?» gli chiedo.

«Daisy è strana. Si è messa lo smalto... diceva che lo smalto è troppo da femmine.»

Gli accarezzo la fronte. La figlia di Teo sta diventando grande, ha già undici anni – ed è all'inizio di quella fase in cui le ragazze crescono più in fretta dei ragazzi. Capisco se per lui possa diventare una persona diversa da quella che ha sempre conosciuto.

«Questo non significa che non sia tua amica o che non gli piaccia stare insieme a te» gli dico. «Sta crescendo, è normale che abbia anche altri interessi oltre al basket.»

«Ha mandato via me e Darko perché le davamo fastidio... e Anja l'ha sgridata.»

Sospiro, accarezzandolo da sopra le coperte. Non ho la minima idea di come spiegargli la pubertà.

«Le passerà, vero?» mi chiede.

«Certo che sì. Ricorda che è più grande di te, magari ha solo altre cose che la preoccupano... e a volte, quando si ha quell'età, ci si comporta in modo strano. Ne parlo con Teo, così stai più tranquillo, d'accordo?»

«Sì, d'accordo.»

Gli lascio accesa la luce della scrivania, perché ha ancora paura del buio, e rimango sulla porta finché non si rigira sul fianco, dandomi le spalle, per prendere sonno.

Non ricordo com'era avere la sua età. È così distante nel tempo che non riesco a riacciuffare con la mente le sensazioni e i pensieri che mi tormentavano per le piccole cose che mi accadevano nel quotidiano. Ricordo meglio le giornate tranquille con mia madre e le sue amiche, o mio padre che mi portava a vedere i treni alla stazione che andavano e venivano. Ricordo i soprusi dei miei fratelli maggiori, ma niente di grave: bastava sempre un'occhiataccia dei miei genitori per farli rigare dritto.

E ora mi ritrovo qui, padre e solo a cercare di dissipare le nubi che offuscano la quiete di mio figlio. Padre e quasi divorziato, a pensare a una ragazzina che ha l'età più vicina alla figlia di Teo che alla mia.

Non riesco a togliermela dalla testa.

Prendo il telefono e finalmente rispondo a Niko.

"Spero che non l'abbiate messa in imbarazzo."

"Ma va, era più in imbarazzo davanti a te che a noi."

Era più in imbarazzo davanti a me.

Lo collego con la sua amica e quel "è lui".

Non è una semplice tifosa della Vulnus.

Lavinia è una mia tifosa.

Spazio autriceQuesto capitolo è uno dei miei preferiti (almeno, di questa parte iniziale di storia)

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Spazio autrice
Questo capitolo è uno dei miei preferiti (almeno, di questa parte iniziale di storia). Quindi vi preannuncio che anche la seconda e la terza parte vi faranno fangirlare e innamorare di Mike. Forse darete del cretino a Niko, ma è ciò che amiamo di lui, no?

Intanto, il nostro Mike ha raggiunto una nuova consapevolezza: per Lavinia lui è speciale. Anche se ancora non sa in che senso, ma ha capito che è molto importante per lei (si è reso conto di essere il suo giocatore preferito!). Ora come pensate che si comporterà?

Vi avviso che mi sono sbagliata: nei giorni scorsi vi ho detto (sia negli avvisi sia tramite instagram) che domenica sarebbe arrivato il primo capitolo extra. Ecco, ho contato male e quel capitolo ci sarà la domenica dopo. Non posso nemmeno anticiparlo, perché ruota attorno a un momento che ci sarà dopo il capitolo undici.

Maaaaa vi prometto che questi capitoli 10-11 vi piaceranno tantissimo. Vi fidate di me?

Baci a tutti e grazie per la lettura,
Snowtulip.

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