Capitolo 43 (seconda parte)

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Lavinia mi saluta con un bacio dolce e appassionato, prima di scendere dall'auto e sparire di corsa dietro il portone, come se temesse di incontrare qualcuno

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Lavinia mi saluta con un bacio dolce e appassionato, prima di scendere dall'auto e sparire di corsa dietro il portone, come se temesse di incontrare qualcuno. E credo anche di aver capito di chi si tratti, perché c'è una delle classiche "vecchiette del vicinato" che sta fissando dritta nella mia direzione.

Si avvicina con fare inquisitorio, come un'anatra che guida la fila degli anatroccoli.

«Tu sei il ragazzo di Lavinia?» mi chiede, assottigliando gli occhi per scrutarmi meglio.

«Perché?»

«Per sapere. Non si possono fare domande?»

«Sì, si possono fare. Ma non posso risponderle. Buona giornata.» Le rivolgo un sorriso e un cenno di saluto, prima di partire.

Lavinia è molto riservata e non credo che le piaccia l'idea che dica in giro che stiamo insieme. Ha tanti pensieri per la testa, non voglio dargliene un altro.

Mi dirigo verso il centro di allenamento, mentre il telefono mi suona per una chiamata. Dario, suo padre.

Clicco sulla cornetta. «Buongiorno.»

«Ciao, Mike, scusami per il disturbo. Tra due finesettimana sei libero?»

Due finesettimana. La pausa nazionali. Il viaggio che vorrebbe regalare a Lavinia.

«Sì, sono libero e so già tutto.»

«Oh, bene. Avevo pensato a un paio di giorni in una spa per voi due, credi che sia una buona idea?»

Una spa. Lavinia ne avrebbe bisogno, visto quanto è tesa e nervosa. Mi sembra un'idea migliore di quella che era venuta in mente a me. Due giorni per visitare Praga potrebbero essere pochi. Magari ci andiamo quando sarà finita la stagione.

«Credo di sì. Dov'è questa spa?»

«A un'oretta di macchina da Villafiore. Per te sarebbe un problema guidare fin lì?»

«No, per niente.»

«Perfetto, allora prenoto e ti invio tutto. Non dire niente a Lav, vorrei che fosse una sorpresa

«Una sorpresa? Ma lei sa del viaggio... E tu non sarai con noi, giusto?»

«No, non voglio stare lì a spiarvi» ride, divertito. «Ma penso che se fosse una sorpresa ne sarebbe più felice

Sorrido tra me e me. Dario vuole che sua figlia sia felice e la sta sostenendo in un periodo che per lei è delicato. Si è accorto che è sotto stress e vuole farle sentire il suo appoggio. Non è molto diverso da quello che Elena mi aveva consigliato per Liam.

«Va bene, allora.» Posteggio la macchina nel parcheggio del centro sportivo, accanto a quella di Teo, stacco il telefono dal bocchettone dell'aria condizionata e me lo porto all'orecchio. «Sono arrivato all'allenamento, devo andare.»

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