Lavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...
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Stringo la mano di Lavinia, mentre intorno a noi ci sono degli sguardi curiosi. Il locale del paninaro è enorme. Appena varchiamo l'ingresso ci avviciniamo alla vetrina con gli ingredienti disposti in bella vista. Un uomo grosso e dall'aria gentile ci accoglie con calore.
«Buongiorno. Cosa posso offrirvi?» Guarda il Fabbro, aspettandosi una risposta da parte sua.
«Prima ci facciamo un'idea» gli dice infatti, mentre faccio cenno a Whisky di fare il bravo.
Lavinia sta studiando i vari panini, mostrati in cartelli esplicativi alle spalle del paninaro. Non lascia la mia mano, tenendo le dita intrecciate alle mie. Il suo viso è chiazzato di rosso da quando siamo scesi dalla macchina e continua a essere imbarazzata, visto che gli sguardi di alcuni avventori, seduti sugli sgabelli intorno ai tavoli, sono rivolti verso di noi.
Sa che la stanno scannerizzando, così come lei sta analizzando le varie scritte dei panini. Non mi sembra il tipo che mangia hamburger all'americana: per quanto sia un posto alla mano, è fuori dal suo ambiente ideale.
L'interno della panineria è inondato da una luce calda, che restituisce la sensazione di un luogo familiare, diverso dal grigiore che ci siamo lasciati per le vie di Villafiore.
Ordiniamo e prendiamo dell'acqua da bere, il paninaro sistema le nostre ordinazioni in un paio di vassoi. Lavinia ne prende uno e si guarda intorno per cercare un tavolo isolato. Lo individua, puntando quello più lontano da tutti, all'angolo opposto.
La seguo, lasciando il Fabbro a pagare il conto per tutti. Mi siedo al suo fianco e ne approfitto per darle un bacio sulla guancia che la fa avvampare ancor di più.
«Mike...» mormora, con un tono velato di rimprovero. La trovo estremamente dolce e irresistibile, vorrei baciarla sempre solo per vederla così.
«Ti amo» sussurro, con le labbra vicinissime alle sue.
Le sue orecchie diventano viola.
Sara, di fronte a noi, ci sta guardando con aria maliziosa, ma non fa alcun commento.
Il Fabbro ci raggiunge, così ci distribuiamo i vari panini. Ogni coppia condivide un vassoio. Verso l'acqua nei bicchieri per me e Lavinia, che stringe il panino tra le mani e si pulisce le labbra ogni volta che si sporca con la maionese.
«Allora, che intenzioni avete?» ci chiede Andrea. «A parte la denuncia.»
Scrollo le spalle. «Che possiamo fare? Stiamo insieme, ora lo sanno anche gli altri.»
Lui e Sara si scambiano un'occhiata eloquente, ma di cui mi sfugge il significato.
«Devi parlare con Audrey» dice lei.
«Sì, lo farò. Devo dirle di fare attenzione con Liam, visto che hanno messo in mezzo anche lui.»