Lavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...
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Lavinia stringe la mia mano con nervosismo. È così tesa che a malapena spiccica parola, persino quando le ho chiesto se Jemmy e Alizée l'hanno riempita di cibo a colazione. Ho scoperto che quei due apparecchiano la tavola per il primo pasto della giornata e mi ha fatto ridere la serietà con cui preparano macedonie, pancake, frullati, pane e marmellata, pane burro e miele... Oltre al loro immancabile ginseng.
Ci inoltriamo tra le vie della zona est di Villafiore, in un quartiere in cui sono stato solo di passaggio. L'aria intorno a noi è fresca e pizzica la pelle scoperta, ma non vuole prendere i guanti. Non so se perché non li abbia portati con sé o perché preferisce sentire il calore delle mie dita.
Qualche passante si sofferma a guardarci, qualcuno solo notando che siamo una coppia agli antipodi, altri fissandoci come se ci riconoscessero. Da quando la nostra storia è stata posta sotto i riflettori, non possiamo evitare di ricevere queste occhiate.
Lavinia si ferma prima di voltare un angolo. Abbassa la sciarpa che le copre le labbra, su cui non ha messo il rossetto, e mi fissa con l'intenzione di parlare.
«Non mi metteranno a disagio» la rassicuro. «Sono tuoi amici, no?»
«Sì, ma... tu sei tu. Non sei solo il mio ragazzo, sei anche Mike Cooper» sussurra.
Mi chino per raggiungere la sua bocca sottile, avvicinando il volto al mio con la mano libera. Sembra bastare un breve bacio per rianimarla e infonderle coraggio.
Sorride, resa ancora più bella da un trucco delicato che le ha solo allungato e infoltito le ciglia. Ha un bello sguardo, Lavinia, un modo di guardarmi come se fossi la sua ancora di salvezza in un mondo che vuole portarla alla deriva.
Riprendiamo a camminare, fino a quando raggiungiamo un'insegna che recita "Vulnus Villafiore – Fanclub Alex Moore". Sapevo che il fanclub fosse intitolato al padre di Sasha, ma vederlo con i miei occhi fa una certa impressione. Chissà se esistono fanclub dedicati a giocatori ancora in attività.
Lavinia supera l'ingresso, tenendo le dita strette alle mie. Dentro ci sono alcuni ragazzi e uomini di età diverse, e riconosco la sua amica Cornelia, che avevo già incontrato in passato, ma che da qualche mese ho imparato a individuare.
«Ehm, ragazzi» li chiama lei, con voce tremula. «Lui è Mike.»
Si voltano tutti all'istante.
«Mike! Che partita ieri!»
«Sei stato grande!»
«Complimenti!»
«E stai con la nostra Lav!»
«Non l'abbiamo costretta a invitarti, te lo giuro!»
Le loro voci mi travolgono, si fanno avanti tutti insieme per stringermi la mano o solo rivolgermi la parola.
Lavinia fa per lasciarmi da solo con gli altri tifosi, ma serro il palmo contro il suo. Sono qui per lei e perché questo è uno dei suoi ambienti familiari.