Capitolo 11 (prima parte)

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Nelly mi ha dato buca perché era già impegnata, così ho scritto a Cornelia di vederci subito dopo pranzo

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Nelly mi ha dato buca perché era già impegnata, così ho scritto a Cornelia di vederci subito dopo pranzo.

Ho mandato giù giusto un paio di biscotti, perché avevo lo stomaco chiuso – e mi sono anche costretta a mangiarli, perché altrimenti sarei stata a digiuno nonostante il turno che mi aspetta tra poco all'Osteria.

Mi ha dato appuntamento a un bar vicino al centro, dalle parti del quartiere universitario in cui lavora, che raggiungo ben prima del tempo perché non saprei cosa altro fare intanto. Sono in un limbo, un limbo in cui sono proiettata fuori da me stessa.

Passeggio nervosamente lungo il marciapiede, se qualcuno mi vedesse penserebbe che sono impazzita. Ma non mi ero mai trovata in questa situazione. Solo nei sogni, ma nei sogni è tutto possibile e non corrispondono mai alla realtà.

Mi raggiunge con la sua borsa di stoffa e l'andatura di chi se la prende con comodo – molto diversa da quella che ho avuto io mentre volavo tra le strade, tanta fretta avevo di incontrarla. La saluto da lontano e le faccio cenno di sbrigarsi, perché io non so se le gambe mi reggeranno a lungo.

«Che succede?» mi chiede. Mi saluta con il solito guancia a guancia e mi invita a entrare.

«Un casino.»

Ordiniamo due caffè e andiamo a sederci all'angolo più isolato del bar – qui tra pochissimo si riempirà di gente che dovrà prendersi qualcosa per affrontare il resto della giornata... e sarà gente che conosce la Vulnus, perché chi a Villafiore non la segue?

Appena siamo sedute le mostro la notifica. C'è anche la spunta blu a certificare con maggior sicurezza che quello è proprio Mike, e che non è un troll o qualche account che si spaccia per lui, oltre al fatto che già lo seguivo.

«Ti rendi conto di quanto sei fortunata?» Cornelia sorride raggiante, la bocca sottile piegata in una curva dolce. «Se avesse messo il follow a me, avrei persino dimenticato di essere sposata. Sarei corsa subito da lui a baciarlo!»

Avvampo: mi imbarazza sentir parlare in questo modo di lui.

«Non credo che avrei mai il coraggio di baciarlo» mormoro.

«Hai detto che martedì hanno un evento allo store? Teniamoci libere e andiamo. Così potrai parlarci e dargli un bel bacio.»

«Sì, certo.» Bevo il caffè in un solo sorso. «Mi segue solo perché sa che sono una tifosa, non per altri motivi.»

«Ma dai...» Incrocia le braccia al petto e inarca un sopracciglio, come a rimproverarmi. «Non credo che si metta a seguire tutte le ragazze che tifano Vulnus. E poi... sai che lui e la moglie si sono lasciati?»

Lasciati?

«No, io... insomma, non mi impiccio.»

«Dovresti, il buon Mike è sulla piazza.»

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