Lavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...
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«Non dormivi da Mike?» mi assale mamma mentre appendo il cappotto.
Devo stare calma e non farle capire che sono stata con papà. Non le piacerebbe sapere che abbiamo riallacciato i rapporti, né tantomeno che vado molto più d'accordo con lui o che mi sento libera di esprimermi con lui più di quanto lo sia con lei.
«No, non dormo da Mike, stasera sta con il figlio.»
«E chi ti ha riportata?»
«Mi hanno dato un passaggio.»
«Chi?»
Questa conversazione non finirà bene. Per niente.
«Mamma, è l'una passata, è meglio se vai a letto, domani devi alzarti presto.»
«Io domani mi alzo presto per garantirti un tetto sopra la testa, quindi dimmi con chi eri.»
Trattengo l'impulso di rinfacciarle che quel tetto serve anche a lei, mentre io faccio le faccende di casa il novanta percento delle volte. E le faccio gratis.
«Degli amici, va bene? Ho sonno, dai.»
«No, non va bene! Sai di chi era quella targa?»
«Ti sei messa a guardare la targa? Ma che cavolo fai, mi spii?» esclamo. I miei buoni propositi sono andati a farsi benedire.
«Certo che ti spio, se tu mi tieni segrete le cose! Ho scoperto che stai con un uomo più grande da più di un anno!»
«Non ci sto da più di un anno, in che lingua te lo devo dire?» Alzo il tono, non mi importa. Come fa a non credermi e a dare retta a degli sconosciuti che si nascondono dietro il nome di una becera redazione? «Non l'ho mai incontrato prima di settembre! Come fai a non capirlo?»
«Come posso fidarmi di te, Lavinia? Come posso se mi nascondi tutto ciò che fai? E lo so che non erano amici quelli che ti hanno riportati a casa! Chi pensi che abbia raccontato di te a Villafioregossip? Di chi ti fidi al punto da raccontare le cose, mentre non lo fai con me?»
Papà? Lei crede che papà... ma lui non aveva la minima idea delle foto di Sasha!
«Che stai blaterando?»
«Che tuo padre è uno stronzo e tu non devi fidarti di lui! Fa questo, ti fa sentire al sicuro e poi ti pugnala alle spalle per farti soffrire! E tu gli avrai raccontato tutta la verità, che lui ha spifferato in giro perché si diverte nel vedere gli altri che stanno a pezzi!»
È salita di un'ottava a ogni frase, avrà svegliato l'intero palazzo.
«Tu non devi metterti in mezzo tra me e papà» dico, facendo appello a tutta la poca calma che ho. Non voglio dare spettacolo, anche se so che di certo la vecchia del piano di sopra, Maura, amica della signora Giuseppina, sarà in piedi e con le orecchie drizzate. «L'hai già fatto una volta e hai rischiato di distruggere anche me, oltre che te stessa. Non mi importa se tu stai male, non ora che stai dimostrando di non preoccuparti davvero di me. Io gli credo perché lui crede a me, mentre tu non stai credendo alle mie parole.»