Capitolo 34 (seconda parte)

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Mi sveglio per prima, ancora avvolta dalle braccia di Mike, che profuma di bagnoschiuma al pino

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Mi sveglio per prima, ancora avvolta dalle braccia di Mike, che profuma di bagnoschiuma al pino.

Ieri notte mi ha consigliato di fare una doccia prima di dormire e dopo di me l'ha fatta anche lui. Mi ha dato un asciugamano pulito e mentre ero in bagno ha tolto quello su cui ero sdraiata. Ho il sospetto che l'abbia infilato in lavatrice, ma non ho osato chiederglielo.

Ero ancora stordita, incapace di credere a ciò che avevamo appena fatto. Incapace di sedare la pulsazione del mio desiderio che ne voleva ancora. Il dolore è svanito sempre di più, cancellando ciò che con qualsiasi altro ragazzo sarebbe stato un trauma – ma non con Mike.

Appena sono uscita dal bagno, mi ha chiesto se stessi bene, se mi sentissi tranquilla, e mi ha abbracciata senza aspettare una risposta. Riesco a percepire ogni volta che mi sfiora la dolcezza con cui lo fa. E mi fa stare bene.

Non ho più paura di fare l'amore con lui.

Mi stringo contro il suo petto ampio, cercando rifugio nel suo respiro regolare, e lui mi dà un bacio sui capelli.

Siamo di nuovo vestiti, ma sento che anche il suo cosino – che dovrei chiamare cosone? – ha la stessa mia voglia.

«Buongiorno» mi sorride.

Non gli rispondo, perché preferisco baciarlo. Mi bacia anche lui, accarezzandomi il viso con una mano, mentre l'altra mi infonde calore lungo la schiena. Abbiamo entrambi il sapore stanco di una notte troppo breve, ma sento il sapore di Mike, dietro alla stanchezza.

Allungo le mani per ricambiare il suo abbraccio e finisco a stringere il suo sedere prima di rendermene conto. È un uomo così dolce, non riesco a smettere di desiderarlo. Voglio scoprire cosa si prova davvero, se quello di ieri era un rito di passaggio obbligato verso il paradiso – come Secret Desire mi ha lasciato intendere.

«Sei sicura di volerlo rifare?»

«Sì.»

«Ti do un piccolo antipasto?»

«Vuoi farlo due volte di fila?»

I nostri nasi si incrociano, con quella complicità che si è fatta più intensa da qualche ora. Abbiamo raggiunto un livello superiore di intimità, che non si limita al trovarci nudi l'uno contro l'altra. Lui è stato attento a me, ha compreso le mie forti emozioni, il dolore lacerante che ho provato in quel preciso istante... E se n'è preso cura. Ha curato quella sensazione di malessere con i suoi abbracci e le sue carezze, facendola svanire.

«Non ho detto che voglio farlo due volte. Vuoi un antipasto prima che ti porti la colazione?»

«Vuoi portarmi la colazione a letto?» gli chiedo, sorpresa.

«Se non la vuoi no!» ride Mike. «Allora?»

«Va bene.»

Ci baciamo ancora e capisco che sta preparando l'antipasto quando mi accarezza il basso ventre da sopra i pantaloncini, prima di sfilarmeli pian piano e di lasciarmi nuda dalla vita in giù. Mi stringe una coscia con decisione, salendo sopra di me.

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