Capitolo 31 (seconda parte)

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"Stamattina sono uscita con la moglie del Fabbro

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"Stamattina sono uscita con la moglie del Fabbro. Dobbiamo parlare."

Rileggo il messaggio di Lavinia per la quinta volta. Anche se le ho già risposto, sono irrequieto. Non posso prendere il cellulare e chiamarla ora, perché sono al Giardino Comunale insieme a Liam e Whisky.

Pensavo che il momento in cui avremmo usato frasi serie come "Dobbiamo parlare" sarebbe arrivato più in là e che non mi avrebbe destabilizzato tanto. Cosa può averle detto Sara di così grave?

Devo sentirla ora, continuare a pensarci è una tortura.

Mi avvicino a Liam, che sta tirando un pezzo di legno a Whisky e gli mormoro: «Devo telefonare a una persona. Mi allontano un po', ma vi tengo d'occhio, va bene?».

«La tua fidanzata?»

«Non è la mia...» Mi stropiccio gli occhi con due dita. «Sì, la mia fidanzata. Mamma non lo sa, vero?»

«Papà, io non gli racconto quello che mi dici.»

«Non le racconto» lo correggo. Lo lascio a giocare con Whisky e mi siedo su una panchina che dista abbastanza perché non possa ascoltare. Cerco il numero di Lavinia e clicco sulla cornetta verde.

«Mike?»

«Cos'è successo?» le chiedo subito. «Non ho molto tempo, ho lasciato Liam con la palla di pelo. Cosa è successo con Sara?»

Sospira, senza rispondermi subito. Possibile che abbiano litigato e che si odino? Non volevo che per lei fosse un problema avvicinarsi alla squadra.

«Tu non...» sussurra, esitante. «Insomma, cosa pensi di me?»

«Che sei fantastica.» E che mi piaci da impazzire e che vorrei che fossi con me su questa panchina, a guardare mio figlio che gioca con il cane, senza preoccuparci di Audrey.

«E non pensi alle differenze che abbiamo, sotto tanti punti di vista?»

«No, perché? Che ti ha detto Sara?»

«Niente di che, ma ho preso coscienza del fatto che viviamo su due pianeti diversi. Il posto dove siamo state stamattina per me normalmente non sarebbe neanche avvicinabile.»

«Per te è un problema?»

«No, cioè... ho paura che lo sia o che possa diventarlo.»

«Quindi è un problema. Puoi dirmi chiaramente se c'è qualcosa che non va.»

«Mi sento da meno. Tu per me dovresti essere irraggiungibile e non è normale che tu stia con me.»

«Ma io voglio stare con te.»

«Vuoi... vuoi stare con me?»

La sua voce è spezzata, ho la brutta sensazione che stia cercando con tutte le forze di non piangere.

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