Capitolo 52 (seconda parte)

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Non riuscivo a rimanere da nessuna parte che non fosse la struttura che comprende il Palavulnus e l'impianto in cui ci alleniamo

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Non riuscivo a rimanere da nessuna parte che non fosse la struttura che comprende il Palavulnus e l'impianto in cui ci alleniamo. Ero troppo teso, troppo nervoso, tra il pensiero che qualcuno starà facendo chissà quali insinuazioni davanti a Liam e il trasloco di Lavinia.

Non posso fare niente per nessuno dei due, così mi sono deciso a cambiarmi e a fare qualche tiro approfittando della palestra vuota. Non sono calmo, non sono tranquillo e questo si riflette sui palloni che vanno ovunque tranne che dentro il canestro.

«Hai deciso di ristrutturare la palestra, con quelle mattonate?» mi prende in giro Jacob, appena arrivato. Si siede su una panca e fa qualche esercizio di stretching per allungare i muscoli delle gambe.

«Ho dei pensieri» dico, sbrigativo.

«Ti sei già lasciato con la tua nuova ragazza?»

«Ma va, va.»

«E allora cosa?»

Continuo a tirare, senza rispondergli. Raccolgo i palloni, mi sistemo sulla linea dell'arco e tiro. Ferro. Tiro. Tabellone. Tiro. Va corto. Tiro. Prendo il muro dietro. Fanculo.

Stringo una palla tra le mani e me la porto al viso, come se volessi morderla. Se sono così frustrato, faccio schifo anche in campo. Ma ciò che provo ora è ben diverso dallo sbandamento della scorsa stagione, quando non riuscivo a combinarne una giusta. Adesso ho conosciuto la serenità e un nuovo equilibrio, che rischia di scombinarsi da un momento all'altro per colpe non mie.

Lascio perdere e vado a sedermi sulla panca accanto a Jacob.

«Vi siete trovati male la prima volta che avete condiviso un weekend?» mi chiede.

«Come fai sapere che l'abbiamo passato insieme?»

«Niko» ride, strappando un sorriso amaro anche a me. «Quindi? Avete avuto dei problemi? Hai trent'anni, dovrebbe funzionarti bene tutto, anche se lei è giovane e più in forze di te!»

Lo mando a quel paese con un gesto e ridiamo insieme.

«Non si tratta di quello. C'è stato un articolo scandalistico su noi due. Hanno insinuato che io abbia tradito Audrey con lei mentre era ancora minorenne.»

«Non è vero?»

«Ti sembro uno che adesca minorenni? O che tradisce sua moglie?»

«No.» Si gratta la nuca, pensieroso, e fissa un punto del pavimento. «Quando l'hai conosciuta?»

«L'ho vista per la prima volta a settembre. Non mi sembrava nessuna di importante, solo la cameriera di un ristorante... Ma poi l'ho conosciuta. E ora... per colpa mia è nei guai.»

«Perché è colpa tua?»

«Forse ho accelerato i tempi e ora ci stiamo comportando come una coppia che sta insieme da un po'.»

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