Niko si siede sulla panca, trattenendo un'imprecazione tra i denti. Ho l'impressione che nonostante il mio discorso di convincimento, sia tornato sui suoi passi. Non sopporta di essere messo in secondo piano, non per l'ultimo arrivato.
Ma Ethan è forte: fa a spallate con i nostri lunghi che lo marcano, porta bene i blocchi in aiuto degli esterni, ha una mira a canestro con l'uomo addosso che in tanti si sognano... gli manca giusto il tiro da tre, ma è un dettaglio su cui possiamo sorvolare.
Era il tipo di giocatore che ci mancava.
Insieme a Claudio Stoppani, che ha firmato ieri e che è tornato in Italia dopo l'ultima esperienza al Real Madrid. Il Fabbro l'ha accolto con calore, immagino che si conoscano già per via di trascorsi in comune tra la nazionale e partite come avversari. Con lui Pala finisce a essere il secondo playmaker, ma ha accettato con più raziocinio di Niko di partire dalla panchina. Ha già dovuto farlo prima che uno dei vecchi giocatori andasse via, e giocava alla grande subentrando.
Ho un buon feeling con questi ultimi allenamenti prima che inizi la stagione. Mi sento fiducioso come Teo, che scarica un pallone per Emanuele senza neanche guardarlo. Lui passa intorno a Marco e schiaccia a canestro dopo un eurostep.
Possiamo persino pensare di battere Bologna e Milano.
A fine allenamento mi attardo rispetto agli altri che si fiondano alla doccia, perché ho visto Niko ancora seduto sulla panca e con poca voglia di alzarsi e cambiarsi.
«Devo ripetertelo un'altra volta?» gli chiedo.
«No. Devo fare il mio, dare il massimo finché sono in campo perché vincere tutti insieme è più importante del mio egoismo» cantilena lui. «Me l'ha già detto Sasha stamattina. Non vi sopporto più, tutti e due, non mi fate neanche essere incazzato in santa pace.»
Si butta l'asciugamano sulla testa e si incammina verso lo spogliatoio.
Il Fabbro sbuca dall'ingresso e gli mormora qualcosa, poi si avvicina anche a me.
«Domani partitella precampionato a casa mia, ci sei?» mi chiede.
«Certo.» È il nostro rituale di squadra: ci vediamo tutti insieme con le famiglie e giochiamo a basket anche con mogli, fidanzate e bambini. Spero che Audrey mi permetta di portare Liam, così si svagherà e potrà divertirsi con Daisy e Darko.
Rimango ancora un po' a lavorare sul tiro da tre e solo quando persino Teo viene a chiamarmi per il pranzo di squadra vado a cambiarmi.
Una piccola parte di me è seccata dalla prospettiva di giocare in trasferta, perché avrei desiderato che Liam potesse essere tra il pubblico a vedermi giocare. L'hanno scorso ci era andata fin troppo bene con la Supercoppa organizzata qui a Villafiore.
Una parte ancora più piccola si chiede se Lavinia verrà con il fanclub fino a Brescia. Dopo essersi persa l'amichevole di qualche giorno fa, vorrà rifarsi e non perdersi la prima uscita importante della stagione...
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Note a canestro
RomanceLavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...