Capitolo 47 (seconda parte)

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Villafiore si tinge di grigio con la pioggia

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Villafiore si tinge di grigio con la pioggia. Non so se è così anche per le altre città, ma sembra che dall'alto qualcuno provi un perverso divertimento, come se ogni goccia diluisse l'acquerello dei palazzi, delle strade e delle figure che vi si muovono.

Ed è ciò che penso mentre guardo i fanali dell'automobile di Mike allontanarsi lungo la via, al riparo grazie all'ombrello, invece di chiudermi al riparo del portone.

«Quindi è il tuo ragazzo!» esclama una voce acida che riconosco. La signora Giuseppina, quella dei biscotti malefici. La vecchiaccia incapace di starsene zitta e che è corsa a riferire a mia madre che ho un ragazzo.

«E allora?» le chiedo, con il sopracciglio inarcato.

«Lui non ha voluto rispondermi quando gliel'ho chiesto.»

«Non la conosce, è normale. Lei racconterebbe gli affari suoi a un estraneo?»

Afferro il manico del mio trolley e raggiungo il portone con due passi. Mike ha fatto bene e sono sicura che si è dimenticato di dirmelo. Appena lo vedrò, gli darò un bacio che ricorderà per il resto della vita solo per questo motivo.

«Tua madre sa che ti vedi con uno più grande?» gracchia quell'impicciona.

«Sì, lo sa!» esclamo. E grazie per averglielo spifferato.

Mi barrico all'interno con un sospiro di sollievo. Non voglio starla a sentire. Non voglio che chiacchieri di me con le altre vecchiette del quartiere, anche se lo farà. Mai che si facessero gli affaracci loro.

Questo, unito al fatto che mamma conosce l'identità di Mike, non mi fa stare per niente tranquilla.

Lui mi ha chiesto di comportarci come se non ce ne importasse niente, come se fossimo una coppia normale, ma si rende conto del peso che avrò quando sarà di dominio pubblico che sto con Mike Cooper?

Neanche al fanclub lo sanno, esclusa Cornelia – e quindi Bruno.

Quando saremo usciti allo scoperto, accetterà di stare con una tifosa che viene spinta dagli altri a invitarlo agli eventi del fanclub? Me lo proporranno e non mi daranno pace finché non avrà detto di sì almeno venti volte. Perché è tutto così complicato? Perché non posso soltanto stare con Mike senza mille complicazioni?

Quanto vorrei che fosse più semplice avere una relazione.

Apro la porta di casa e lascio la valigia in mezzo per andare a mettere l'ombrello nella doccia, in modo che l'acqua coli dalla superficie. Ignoro la voce di mia madre che mi chiede come è andata.

Che dovrei dirle? Che ho passato due giorni a fare l'amore con Mike? Che aveva ragione papà e questa vacanza è davvero servita a rilassarmi?

Meglio tenere tutto questo per me.

Non sa che ho riallacciato i rapporti con lui e non sembra interessata a riaprire il discorso dopo la discussione di un paio di settimane fa. Si comporta come se non fosse mai avvenuta e tra noi fosse tutto a posto. Non ha capito che non lo è, perché i suoi modi di fare, soprattutto quando si tratta della mia relazione, mi mettono a disagio. Spero che non le salti mai in mente di invitarlo a pranzo, perché non oso pensare a quali discorsi imbarazzanti farebbe davanti a lui.

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