Capitolo 37 (prima parte)

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Rientro nel camerino, provata

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Rientro nel camerino, provata. Devo ancora capire come mi senta, perché è stata una serata intensa. Daniele è stato dolcissimo nella sua dichiarazione – non che mi aspettassi qualcosa di diverso – ma tutto il resto è uno schifo.

Quando abbiamo fatto la pausa di metà serata, sono andata a cercare Faggi, che mi ha confermato che ha deciso di far costruire un altro edificio dell'Oasi, proprio accanto a questo nello spiazzo vicino, in modo da aumentare i profitti. E come ingegnere ha vagliato diversi studi di Villafiore per poi optare per quello di mio padre.

Non ha fatto caso al cognome "Riccio"? Non ha pensato che magari fosse un mio parente?

Mi ha assicurato di no, che credeva che fosse un banale caso di omonimia. Credo di averlo sconcertato al punto da essere sincero, perché mi ha vista distrutta.

Avrei dovuto implorarlo di ripensarci, di contattare un altro, chiunque altro, ma non ne ho avuto il fegato.

Vorrei solo piangere in un angolino in santa pace.

Mi cambio in fretta, senza struccarmi, perché non voglio che Niko e Sasha perdano tempo ad aspettarmi. Non oso immaginare cosa gli direbbe Colucci se domattina fosse stanco all'allenamento – nonostante Mike mi abbia sempre fatto capire che è una persona ragionevole, dietro alla scorza dura.

Nelly si è attardata a chiacchierare con gli ospiti della serata – immagino per dare l'impressione che ci fosse una reale amicizia tra noi due e loro.

Mi infilo in una felpa nera, foderata all'interno, e in un paio di jeans che modellano a malapena il mio corpo minuscolo. Come diavolo fa Mike a trovarmi interessante?

Vedere sua moglie lì, in mezzo agli altri, mi ha dato una strana impressione, che ancora fatico a decifrare. Era seduta accanto ad Anja, con cui non ho mai parlato al di fuori della chat con le altre ragazze della squadra, ma neanche lei sembrava entusiasta di esserle vicino.

Aveva ragione Daniele, allora? L'hanno estromessa dal loro gruppetto perché si è lasciata con Mike? Oppure è vero che Audrey è detestabile, come mi ha fatto capire sempre Pala, quando mi ha svelato che Sasha non l'ha mai sopportata?

Troppi pensieri, troppe paure, troppa gente e io devo metabolizzare una cosa alla volta per poter arrivare in fondo a questa serata.

Richiudo lo zaino con il cuore in gola – non so come potrò calmarmi. Forse solo tra le braccia di Mike, al sicuro nella sua camera, potrò prendere sonno.

Esco dal camerino e volo per le scale, incrociando solo i camerieri che fanno avanti e indietro per ripulire i saloni dopo le varie serate. Arrivo al parcheggio e li trovo tutti lì: i giocatori con le famiglie, Mike, Nelly... e lui.

Perché non se ne va? Perché non mi lascia in pace?

«Sei stata fantastica» mi accoglie Sasha con un gran sorriso. Mi abbraccia, con il suo solito fare espansivo che mi coglie di sorpresa, e mormora al mio orecchio: «Mi dispiace per tuo padre, non sapevamo che fosse lui. Quando Oreste ce l'ha presentato ha detto solo il suo nome».

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