Lavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...
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Appena finisco di suonare, dai tavoli si leva un applauso più fragoroso rispetto al solito. Anche i camerieri si sono fermati per applaudirmi, tra cui Enzo, in piedi accanto al tavolo a cui sono seduti Elena e Daniele, insieme a Jérémy e Alizée. I quattro futuri sposi battono le mani con sincero entusiasmo, guardando nella mia direzione.
L'occhio di bue che ci illumina si affievolisce sempre di più, fino a sparire, segnando la fine del sogno scaturito dalle note e un ritorno alla realtà. I commensali si ricompongono, i camerieri riprendono a portare e togliere i piatti dai tavoli, mentre le luci si riaccendono.
Mi alzo dal pianoforte, pronta per andare nel camerino insieme a Nelly, ma Elena mi fa cenno di avvicinarmi a loro. Mi guardo attorno, perché dubito che Roggero me lo permetterebbe – ma lui non c'è.
Cammino fino a lei, cercando di nascondere il mio impaccio sui tacchi – anche se su questi trampoli sto migliorando, ancora non mi sento a mio agio.
Mi saluta con il solito guancia a guancia, mentre agli altri faccio solo un cenno con la mano. Sono arrossita dalla testa ai piedi e temo che l'illuminazione della sala ora lo metta ancora di più in risalto.
«A febbraio ti va di venire a vedere la Coppa Italia?» mi chiede Elena. «Si gioca a Roma... Pensavo di andare, ma le altre sono tutte impegnate con varie cose. Verresti con me?»
A vedere la Coppa Italia? A Roma?
«Io, ecco...» Come le dico che sto cercando di risparmiare? Roma non dev'essere una città economica.
«Ti ospito io, dai miei genitori. Non è un problema» mi rassicura. «Ma volevo prendere presto i biglietti.»
«Li offro io» precisa Daniele. «Allora?»
«Siete due angeli.»
Alizée sorride. «È normale, fai parte della squadra.»
«Ti serve un passaggio per tornare a casa?» chiede invece Jérémy.
«C'è mio padre.» Lo indico con un cenno del capo. Anche papà ci sta guardando, sembra contento di vedermi. Credo che lo sia sempre.
Saluto di nuovo tutti e vado in camerino, dove Nelly si sta già cambiando. Ho il cuore in gola mentre mi sfilo il vestito e indosso un mio vecchio maglione, su cui si stanno formando dei pallini di lana. Ci sono affezionata, per questo continuo a usarlo anche se si sta logorando. Non riesco a crederci, andrò a vedere la Coppa Italia con Elena, a Roma... sembra un sogno. Un sogno che mi riempie di felicità.
«Che ti hanno detto i ragazzi?» Nelly mi sorride, entusiasta come sempre.
«Elena mi ha chiesto di andare a vedere delle partite che a febbraio si giocheranno a Roma.»
«Della Vulnus?»
«Sì. Abbiamo una buona posizione di classifica e stiamo andando bene. Ci qualificheremo di sicuro.»