Lavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...
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«Ti è piaciuta la partita?» mi chiede Teo, appena siamo tutti seduti in macchina.
Mi sembra strano essere accanto a lui, ma Anja ha insistito per cedermi il posto davanti e alla fine hanno vinto le sue insistenze.
«Sì, tantissimo. Venire al Palavulnus è sempre speciale.»
«Mike ha giocato bene.»
«Già, è stato perfetto.»
«Se ti sentisse Colucci...» scherza, accendendo la radio. Parte una canzone del Re Leone, facendomi capire che ha messo un CD. «Per lui possiamo sempre migliorare.»
«Ma abbiamo sfiorato i cento punti, che altro vuole migliorare?»
«Tu che hai visto che si può migliorare?»
«Forse qualche palla persa e la gestione dei falli» ipotizzo. Non mi vengono in mente altri punti.
«Esatto.» Piega la bocca, guardando la strada. Sta sorridendo? Non credevo che sorridesse, ha sempre l'aria imperturbabile! «Ha ragione Mike, sei intelligente.»
Gli ha detto che sono intelligente?
«Cerco solo di essere razionale.»
«Forse gli piaci anche per questo. Lui è uno molto emotivo.»
«Sono emotiva anch'io. Piango per tutto!»
Accenna un altro sorriso. «Non è uguale. Ma a proposito...» Cerca lo sguardo di Anja nello specchietto retrovisore e sembra ricevere un messaggio affermativo, perché continua a parlare. «Dobbiamo darti una cosa. Ma non piangere, non sono bravo a consolare le persone.»
Hanno anche loro un regalo, come Sara? Come potrei non emozionarmi?
Anja mi passa una busta da dietro. Ne tiro fuori un pacchetto incartato alla bell'e meglio, con una carta da pacchi anonima. Non ne avevano una migliore?
«Papà, abbassa la musica!» gli dice Daisy.
Parlano tutti un buon italiano, questo dettaglio mi ha spiazzata l'altra sera.
«Devo aprirlo ora?» chiedo, girandomi a guardare Anja.
«Ma certo» mi sorride lei, serafica.
«Io non so che c'è dentro» dice Daisy. «E devo saperlo.»
Stacco lo scotch con un colpo di dita e ne sfilo il contenuto con delicatezza. Un fumetto di Spiderman. Sono confusa.
«Guarda dentro» mi suggerisce Teo.
Lo apro, sfogliando qualche pagina, e trovo un foglio ripiegato in due.
«Questo?»
«Sì, è importante» conferma lui. «Spiderman ci ha solo fatto un favore, devi restituirlo al suo proprietario.»
